Qui potete trovare tutte le varietà e le concentrazioni di Salvia divinorum, anche conosciuta come salvia sacra. Dalle foglie di salvia essiccate agli estratti con concentrazioni 10x, 20x, fino all'80x, anche gli psiconauti più cauti potranno viaggiare a bassa quota prima di affrontare un'esperienza di volo completa.
Salvia divinorum - Clicca qui per ulteriori informazioniLa Salvia divinorum contiene salvinorina A, una delle sostanze psichedeliche più forti conosciute fino ad oggi dall'uomo. Non dev'essere confusa con una droga da party. Sotto i suoi effetti si percepisce una "realtà" completamente diversa da quella a cui siamo abituati. La Salvia dev'essere assunta in un luogo confortevole e sicuro, sempre in compagnia di un "tripsitter" sobrio.
Posto a metà strada tra le foglie secche e l’ultimo concentrato da 40x, questo estratto di Salvia 20x soffierà via tutte le ragnatele dalla vostra mente.
Questo concentrato non è raccomandato per i consumatori inesperti di Salvia. Questo estratto 30x garantisce di catapultarvi in un “psico-spazio”.
Per gli utilizzatori più esperti e per gli sciamani messicani certificati! Questo è uno dei nostri estratti di Salvia più potenti. Vi abbiamo avvertito!
Con il raggio d’azione che ha la Salvia, passando dalle foglie secche ad estratti da 80x, questo concentrato 15x è una buona via di mezzo per viaggiatori esperti.
È considerato un buon concentrato per escursionisti esperti. L’estratto 10x vi porterà ai piedi della catena montuosa, che è proprio l’effetto che provoca la Salvia.
Questo concentrato da 5x possiede una buona potenza per chi si avvicina per la prima volta alla Salvia. Anche se è il nostro estratto con il dosaggio più basso, gli effetti e la loro potenza non sono da sottovalutare.
Allacciate le vostre cinture di sicurezza! Questa è la versione cerebrale del Large Hadron Collider. Questo estratto di Salvia è solo per gli psiconauti più esperti. ATTENZIONE: molto potente. Solo per chi sa bene cosa sta facendo.
Essendo una delle piante psicoattive più potenti disponibili oggi sul mercato, questa pianta vanta poderose proprietà psichedeliche naturali. Certamente non è per i deboli di cuore, ma coloro che ricercano un'esperienza profonda e appagante, con lei la troveranno. Qualcuno sbrigativamente bolla le sostanze psichedeliche come se fossero tutte più o meno la stessa cosa. Ma la salvia divinorum ribalta questo stereotipo, esercitando i suoi effetti sui recettori degli oppioidi invece che su altri target molecolari, e produce di conseguenza effetti differenti. Ma degli effetti parleremo più diffusamente a breve.
Il nome si traduce approssimativamente come “salvia dei veggenti”, e la Salvia divinorum è una pianta originaria del Messico, con profonde connessioni culturali e radici significative fra le popolazioni locali. Può generare un potente sballo allucinogeno anche a dosi minime. Se la raccomandazione di prudenza e rispetto vale per tutti le sostanze psichedeliche, non potrebbe essere più appropriata per questa particolare pianta.
La salvia divinorum è una sostanza psicoattiva che può indurre effetti psichedelici davvero intensi. Appartiene al genere Salvia.
Di seguito sono riportati solo alcuni dei nomi con cui è conosciuta la Salvia divinorum. Potreste sentire alcuni di questi termini in giro, almeno nel mondo di lingua inglese, ma la pianta è quasi sempre nota semplicemente come salvia.
Come abbiamo accennato, la storia di questa sacra potenza psichedelica ha le sue umili origini in Messico. Nota anche con il nome di “Maria Pastora” o “Ska Maria Pastora” e coltivata in origine nell'isolata regione montagnosa della Sierra Mazateca in Oaxaca, la Salvia divinorum veniva usata inizialmente dagli sciamani locali e dagli Indios mazatechi come mezzo per sperimentare visioni allucinogene profonde e religiose. Il consumo di Salvia divinorum è tuttora popolare nei rituali sciamanici, ma com'è che si è fatta strada fino a diventare uno psichedelico ben noto in tutto il mondo?
Il consumo di Maria Pastora si può far risalire più o meno ai tempi di Jean Basset Johnson, che passò la sua breve vita a studiare le varie piante e sostanze psichedeliche su cui riusciva a mettere le mani. Questa fu la prima introduzione dell'allora poco nota salvia nel mondo occidentale. Ma fino a che ulteriori ricerche non vennero condotte da Daniel Siebert negli anni ’90, non avevamo capito esattamente di cosa fosse capace questa sostanza.
Mentre proseguono le ricerche sui suoi effetti e potenza, non c'è dubbio che questa pianta abbia compiuto un lungo cammino dalle sue radici cerimoniali che risalgono a centinaia, se non migliaia, di anni fa.
La Salvia divinorum è uno psichedelico particolare. Mentre la maggior parte degli psichedelici, come funghi, LSD, DMT, si legano principalmente ai recettori della serotonina, la salvia si lega al recettore oppioide kappa (KOR). Dove la maggior parte delle sostanze psichedeliche aumenta i livelli di serotonina, la salvia riduce i livelli di dopamina. Agendo in questo modo, solleva domande interessanti su cosa produca l’esperienza “psichedelica”. Il composto attivo della salvia è la salvinorina A. È interessante notare che si tratta di un composto simile agli oppioidi, ma con effetti chiaramente non-oppioidi.
Sono state fatte relativamente poche ricerche su ciò che accade al cervello durante un viaggio con la salvia, ma sappiamo alcune cose. Associandosi al KOR, il Default Mode Network (DMN) viene bypassato. Questo effetto è comune a molte droghe, soprattutto psichedeliche. Il ruolo del DMN è di mettere in comunicazione diverse parti del cervello e creare una sorta di esperienza olistica. Riducendo il DMN, le singole parti del cervello si attivano e comunicano direttamente tra loro, invece di essere filtrate attraverso un sistema centrale. In che modo questo abbia un effetto su un trip psichedelico è oggetto di dibattito. Per molto tempo, alcuni ricercatori lo hanno visto come la chiave di ogni esperienza psichedelica, ma altri non sono d'accordo, poiché molte sostanze che non inducono un’esperienza psichedelica riducono invece il predominio del DMN.
Il principio attivo della Salvia divinorum è la salvinorina A (detta anche salvinorin A), che viene ritenuta responsabile dei potenti effetti per cui questa pianta è nota. La salvinorin A è un forte allucinogeno dissociativo che agisce sui recettori kappa degli oppioidi, la parte del cervello che regola la percezione.
Potente perfino alle dosi più basse, la salvinorina A è decisamente una sostanza di cui non fare uso alle feste o se volete semplicemente rilassarvi un po'. Come dimostra la sua storia, la salvia viene usata principalmente per espandere la mente, ed è potenzialmente capace di farvi lasciare da parte la realtà. Che abbiate esperienza con gli psichedelici, o che siano per voi una cosa nuova, la “holy sage” va trattata con il più grande rispetto.
Gli effetti della Salvia divinorum sono stati classificati secondo una loro scala particolare. La “Salvia Experiential Rating Scale” valuta gli effetti da più a meno intensi, ed ogni lettera del nome “salvia” corrisponde a differenti soglie di questa sostanza.
Gli effetti della Salvia divinorum sono classificati dalla “Scala di valutazione esperienziale della Salvia”: (S)ottili effetti, (A)lterata percezione, (L)eggero stato visionario, (V)ivido stato visionario, (I)mmaterialità dell’esistenza e (A)mnesia.
S — Sottili (effetti)
Questo è lo sballo più leggero che si può provare. Questi effetti sono appena percettibili e lasciano a chi la consuma una sensazione rilassata e contemplativa. Qualcuno potrebbe provare addirittura sensazioni di profonda attenzione.
A — Alterata (percezione)
Il secondo livello corrisponde ad uno sballo simile a quello di sostanze come la cannabis. La musica potrebbe essere percepita dall'utilizzatore come più piena o più complessa. La percezione alterata provoca un'alterazione negli schemi di pensiero ed altri dettagli sensoriali. Potreste credere che lo spazio immediatamente circostante a voi venga percepito in maniera differente. Questo livello può anche potenzialmente incidere sulla memoria a breve termine.
L — Leggero (stato visionario)
Questo è lo stato allucinogeno iniziale dell'assunzione di salvia, nel quale la salvinorin A entra in azione legandosi ai recettori kappa degli oppioidi. L'utilizzatore può aspettarsi di sperimentare visioni leggere, sia uditive che visive. Queste prendono spesso l'aspetto di luci pulsanti o forme e motivi geometrici ripetitivi, il tutto con grande varietà di colori e tonalità differenti. L'utilizzatore rimane cosciente di sé e della realtà circostante e sperimenta queste visioni come immagini temporanee.
V — Vivido (stato visionario)
Lo stato allucinatorio visivo vivido segue lo stato allucinatorio visivo leggero. L'utilizzatore vivrà ancora allucinazioni visive e uditive, ma queste saranno più piene e dureranno più a lungo rispetto al livello precedente. Con gli occhi chiusi, alcuni utilizzatori affermano di compiere viaggi visivi e allucinatori in altre dimensioni e paesaggi quando si trovano in questo stato. È importante che l'utilizzatore si sieda comodo, si rilassi e lasci che a questo livello il trip assuma completamente il controllo.
I — Immaterialità (dell'esistenza)
Il quinto livello è quello dell'esistenza immateriale. Questa è la parte del trip in cui le allucinazioni diventano ancora più forti, e l'ancoraggio dell'utilizzatore alla realtà comincia a slittare. Se gli utilizzatori restano ancora coscienti di sé stessi, il mondo immediatamente circostante comincerà ad essere profondamente influenzato dal trip. Molti utilizzatori dicono di avere profonde conversazioni con sé stessi o con “esseri divini”. L'esistenza immateriale viene spesso considerata la meta dell'esperienza con questa sostanza.
A — Amnesia
Se l'esistenza immateriale viene vista come il “picco” del trip, esiste una fase conclusiva della scala di classificazione delle esperienze con la salvia. Questa è l'effetto amnesico, per cui l'utilizzatore non sarà consapevole che sta avendo un trip, o potenzialmente nemmeno di chi è. Alcuni saranno capaci di restare seduti in silenzio durante il viaggio, mentre altri potrebbero fare rumore e muoversi in giro. Quelli che raggiungono questo livello spesso non ricorderanno nulla del trip. La tipologia di psiconauti che cerca di ottenere i massimi benefici dall'esperienza dovrebbe valutare se fermarsi al livello precedente.
Sebbene non esistano effetti secondari significativi o a lungo termine di un viaggio con la salvia, molte persone designeranno una persona amica per fare da “trip sitter”, o accompagnatore del trip. Questo sarà un partecipante che rimarrà sobrio mentre si svolge il trip, assicurandosi che non vi accada nulla di spiacevole—o un bad trip. Ciò comprende l'assicurarsi che l'ambiente resti rilassato e sicuro, senza influenze esterne che interferiscano con il trip.
Quando assumate questa pianta, assicuratevi che la TV sia spenta, perché può ostacolare il trip. Ma potete mettere su un po' di musica rilassante se la gradite. Viaggiare in un ambiente riservato, tranquillo e sicuro è fondamentale per una piacevole esperienza.
Ora che abbiamo parlato degli effetti, possiamo passare a vedere i tanti differenti modi in cui si possono sperimentare gli effetti della salvia e del suo principio attivo salvinorina A. Non esistono modi giusti o sbagliati di consumare questa pianta, dunque potreste scoprire altri modi di prenderla che vanno bene per voi.
Un “quid” di salvia è in sostanza una pallottola o un cilindro di foglie. Queste vengono masticate lentamente, permettendo alla sostanza di essere assorbita attraverso la mucosa orale e le gengive. Dopo circa mezz'ora, gli effetti cominciano a manifestarsi. Molti utilizzatori tengono a portata di mano una scodella o un asciugamano per sputare il quid consumato. Assicuratevi soltanto di non far gocciolare il liquido perché può macchiare abiti, tappeti ed altri tessuti.
Preparare un quid di salvia è un procedimento relativamente semplice. Se si possono utilizzare sia foglie umide e fresche che foglie essiccate, vale la pena notare che le quelle secche presentano un gusto più dolce e sono in generale meno amare.
Una volta che avete il vostro prodotto, potete cercare di prenderne una quantità pari a 3–8 grammi. Se non avete un bilancino disponibile, una quantità di 8–20 foglie secche grandi basterà. Le si può tenere immerse in acqua fredda per alcuni minuti. Dopo questo lasso di tempo, estraete e strizzate fino a rimuovere tutta l'acqua. Le foglie umidificate che otterrete possono essere arrotolate in cilindri o appallottolate, secondo la vostra preferenza.
Questo è il metodo testato e collaudato per preparare un quid di salvia. Molti però preferiscono semplicemente appallottolare le foglie secche e prenderle così come sono. Ma questo dipende unicamente dalle preferenze personali, dato che il gusto e la consistenza saranno completamente differenti rispetto ad un quid normale. Certi utilizzatori preferiscono addirittura insaporire il loro prodotto con zucchero, miele o sciroppo. Dipende unicamente da voi.
Alcuni metodi derivano dalle cerimonie tradizionali degli Indios Mazatechi. In uno di essi in particolare, le foglie vengono ridotte in poltiglia e infuse in un liquido. A differenza del quid, che ha effetti quasi immediati ma più brevi, questo metodo offre un'esperienza più prolungata e costituisce una delle preparazioni più tradizionali, forse non adatta a chi la consuma per la prima volta.
Questo metodo si pratica triturando e facendo macerare una gran quantità di foglie di Salvia divinorum. La poltiglia viene poi filtrata in una bevanda. Molti che hanno provato questo metodo riportano che il liquido abbia un cattivo sapore. Chi preferisce un metodo più piacevole potrebbe aggiungere degli aromi per cercare di contrastare il sapore amaro delle foglie.
Sebbene gli effetti durino più a lungo, la salvinorina A (il suo principio attivo) non viene assorbita bene nel flusso sanguigno attraverso lo stomaco. Tuttavia, questo metodo è di grande importanza culturale presso le popolazioni mazateche, ma non è altrettanto popolare al di fuori di questa cultura. Chi desidera provare questa sostanza da una posizione più tradizionale, dovrebbe fare del proprio meglio per rispettare queste pratiche storiche.
Il secondo metodo consiste semplicemente nel mangiare le foglie. In sostanza, l'utilizzatore fa macerare le foglie in bocca prima di ingerirle. Come abbiamo detto, il gusto amaro di questo tipo di prodotto richiede abitudine, per non parlare del fatto che la consistenza potrebbe renderne difficoltosa la deglutizione. Questo metodo offre inoltre effetti meno potenti rispetto al quid, dato che l'apparato digerente limita la potenza della salvinorina A. Proprio come il metodo precedente, questa è una maniera tradizionale di consumare salvia, che potrebbe essere adatta solo agli utilizzatori più esperti.
Questi sono solo alcuni dei modi per consumare salvia. Sono sicuramente possibili altri modi, che offrono maggiore potenza e sono facili da praticare. Come abbiamo detto, non ci sono regole prestabilite. Quando si tratta di trovare un metodo che vi va bene, l'unico limite è la vostra immaginazione.
Il modo in cui assumete la Salvia divinorum determinerà in parte la durata degli effetti.
Questo è forse il metodo di assunzione più comune al di fuori delle pratiche tradizionali. Quando viene inalata, gli effetti della salvia appaiono quasi immediatamente, con un picco da 1 a 5 minuti. Dopo questo tempo, gli effetti diminuiranno e i consumatori torneranno alla sobrietà entro circa 15 o 20 minuti, senza effetti a più lungo termine.
Questo è il modo in cui la salvia viene tradizionalmente ingerita dagli sciamani Mazatechi. Quando masticata, la salvinorina A viene assorbita attraverso la mucosa orale (vasi sanguigni della bocca). Di solito, gli effetti durano da 1 a 2 ore e risultano molto più lievi rispetto a quando viene inalata.
Le foglie di Salvia possono essere schiacciate per estrarre una sorta di succo. Questo viene quindi bevuto e digerito. Il tempo di insorgenza degli effetti dipende dall’individuo e da quanto se ne è assunta, solitamente tra 10 e 30 minuti. Anche in questo caso, gli effetti non dovrebbero durare più di poche ore. Gran parte della salvinorina A verrà disattivata nello stomaco prima di entrare nel flusso sanguigno. Per questo motivo risulta un metodo di assunzione più moderato rispetto ad altri.
Simili per durata alla salvia bevuta, le tinture sublinguali possono però produrre effetti molto più forti. La salvinorina A viene estratta in alcool e questa soluzione viene poi fatta cadere sotto la lingua. L’intensità del viaggio sarà determinata dalla forza dell’estratto. A causa della lunghezza e della potenziale intensità di un viaggio di questo tipo, assicuratevi di essere il più preparati possibile prima di intraprendere questo percorso. Inoltre, assicuratevi di sapere quanto è effettivamente potente l’estratto!
Ci sono due tipi di salvia disponibili: foglie secche ed estratti. Entrambi derivano dalla pianta, ed entrambi si prestano alla maggior parte dei metodi di consumo. Sebbene generino in definitiva gli stessi effetti, ci sono alcune caratteristiche chiave che li distinguono.
La forma più pura in cui potete acquistare della salvia sono le foglie secche di questa misteriosa pianta della famiglia della menta. A partire da queste, potete farle macerare, preparare un quid o semplicemente mangiarle: la scelta è interamente vostra. In qualunque caso, sperimenterete i forti effetti della salvinorina A che esercitano il loro influsso sui recettori degli oppioidi.
Gli estratti sono un altro modo per consumare la salvia, e vanno dal 5x per i principianti fino agli 80x per chi ha dimestichezza con gli psichedelici. Non fatevi trarre in inganno, la gradazione più bassa offre comunque un'immensa potenza ed effetti molto evidenti. Questo prodotto viene ricavato dalla pianta, disciolto e poi ridistribuito sulle foglie. Per esempio, un estratto 5x consiste in quattro unità estratte dalla foglia, che verranno poi redistribuite su un'unità di foglia. Queste informazioni valgono per tutte le gradazioni di estratti che trovate da Zamnesia.
Qualunque di queste sostanze scegliate, è importante trattarle tutte con lo stesso livello di attenzione, a prescindere dalla potenza. Sotto questa forma, il principio attivo salvinorina A è altamente concentrato, il che significa che è molto più facile sperimentare effetti potenti con dosi piccole di quanto lo sia con le foglie secche.
Ci sono diverse cose che potete fare per prepararvi ad un viaggio con la Salvia divinorum. Ancora una volta, è importante ricordare che la pianta non è una droga da festa e nemmeno una droga tranquilla con la quale rilassarsi, come la cannabis. Anche se gli effetti non durano a lungo, possono essere incredibilmente potenti e profondi, quindi preparatevi bene e prevedete un tempo adeguato per trarre il massimo dal vostro viaggio. Ecco alcuni suggerimenti…
Assicuratevi che l'ambiente sia predisposto per il vostro trip. Questo significa rendere il posto confortevole, tenere la TV spenta e mantenere l'attenzione su quello che state facendo. Se lo preferite, potete far suonare in sottofondo della musica rilassante.
Come abbiamo detto, durante il trip è spesso consigliabile la presenza di un trip sitter, o “accompagnatore del trip”, che rimanga lucido e sobrio. Questa persona vi terrà sotto controllo e vi aiuterà a non perdere la testa durante l'esperienza. Alcuni utilizzatori fanno l'esperienza di visioni e allucinazioni estreme e talvolta terrificanti. Avere vicino a sé quella persona amica permetterà spesso di sentirsi meglio mentre lo sballo svanisce. Un buon accompagnatore di trip non interferisce con il viaggio in sé, ma il suo ruolo si svolge nell'ombra, consistendo nell'assicurarsi che l'ambiente resti sicuro e la persona che sta viaggiando venga tenuta d'occhio.
L'aspetto che è probabilmente il più fondamentale da preparare è quello del vostro stato mentale. Consumare questa sostanza comporta un certo grado di maturità, e nell'accingervi all'esperienza è meglio che vi troviate in uno stato mentale positivo. Essere tesi o trovarsi ad affrontare emozioni negative può far andare a rotoli il vostro viaggio, il che a sua volta può scoraggiarvi dall'assumere questa pianta in futuro. Perciò, sgomberate la vostra mente prima di salpare.
Anche in termini fisici, ci sono alcune cose che potete fare. Ripulire bene tutti gli angoli della vostra bocca renderà il vostro quid un po' più potente. Quindi spazzolatevi bene i denti, usate un collutorio e sarete pronti per quello che la salvia ha da offrirvi.
La salvia è famosa, o famigerata, per produrre viaggi assolutamente terrificanti. Ci sono alcune ragioni note, e senza dubbio molte sconosciute. Di seguito sono riportati alcuni motivi chimici che possono spiegare la sua propensione a portare verso viaggi scomodi.
Ma forse esiste un’altra ragione. Poiché è ancora legale in gran parte del mondo, molti presumono che sia meno forte delle droghe illegali. Di conseguenza, se ne potrebbe abusare più di quanto non si faccia con gli altri allucinogeni. Non potete comprare una dose 100 volte più potente di DMT in un negozio e fumarla in una volta sola per scherzo. Potete farlo con la salvia. Quindi, prima di escluderla, trattatela con il rispetto che merita e guardate cosa ha da mostrarvi.
Come accennato in precedenza, la Salvia divinorum non è un tipico psichedelico. Non solo non si lega ai recettori della serotonina, ma neppure i suoi effetti sono tipici. Ed è anche atipico come oppioide. Mentre la maggior parte degli oppioidi sono antagonisti (bloccano i recettori), la salvinorina A è un agonista, quindi stimola i recettori.
La salvia può causare una potente sinestesia, la fusione dei sensi. Sebbene tutti gli psichedelici siano in grado di farlo in una certa misura, questo effetto è particolarmente pronunciato con la Salvia divinorum. Chi la usa riferisce di essere in grado di sentire la vista, ascoltare i sentimenti e vedere i suoni. Questa fusione totale di input sensoriali contribuisce all’estremo disagio che alcune persone riferiscono di provare quando assumono salvia.
La maggior parte delle sostanze si lega a più siti recettoriali nel cervello, ciascuno contribuendo agli effetti complessivi. La salvinorina A si lega invece esclusivamente al KOR. È probabile che questa specificità contribuisca ai suoi effetti incredibilmente potenti e potenzialmente travolgenti.
Altri psichedelici producono euforia, mentre la salvia produce disforia, per lo più fisica. Le irregolarità biochimiche si traducono quindi in irregolarità anche nell’esperienza. Naturalmente, non tutti descriverebbero le loro altre esperienze psichedeliche come “euforiche”. In questo senso, l’euforia specifica una connessione tra voi e il vostro corpo, la vostra fisicità. La salvia è disforica in quanto le persone spesso si sentono separate dalla loro fisicità. Questo senso di separazione può terrorizzare, poiché tutta la vostra realtà viene alterata.
Inoltre, la salvia colpisce immediatamente. In questo senso condivide somiglianze con la DMT. Questo può renderla più spaventosa della maggior parte degli altri sballi. Passare da sobrio ad un altro universo in un batter d’occhio può essere un’esperienza a dir poco sconcertante.
Come per tutte le sostanze, i fattori individuali determineranno per quanto tempo la salvia rimane nel corpo, come la dose, il peso e il metabolismo del consumatore. Tuttavia, rispetto alla maggior parte dei farmaci, si ritiene che abbia un’emivita molto breve. Questo è il motivo per cui gli effetti svaniscono così rapidamente: si scompongono rapidamente nel corpo. Si ritiene che nel sangue la salvinorina A abbia un’emivita di soli 60 minuti. Ciò significa che ogni ora i livelli di salvia nel sangue si ridurranno della metà. Sebbene non ci sia una risposta precisa, la salvia sembra rimanere nel sangue per un periodo fino a 12 ore.
Questo è estremamente breve e può quindi risultare molto difficile da rilevare: utilizzando i comuni test antidroga, è praticamente impossibile da rilevare. I test avanzati che possono rilevare la salvinorina A variano a seconda del tipo di campione:
Nota: a differenza di molte altre sostanze, la salvia non sembra essere rilevabile nei follicoli piliferi.
Non c’è una risposta sempre valida. Tecnicamente, non è stato valutato alcun livello di tossicità per la salvia e, quindi, non è noto alcun livello di sovradosaggio. Questo non significa che non possiate avere un’overdose di salvia. Anche se un’overdose letale è improbabile, prenderne troppa è estremamente facile. Ci sono in realtà poche droghe con le quali è così facile esagerare e con effetti così forti. Date un’occhiata su YouTube. Insomma, quando prendete la salvia, iniziate con poca: rimarrete sorpresi dalla sua potenza.
Assolutamente sì. Coltivare la vostra pianta di “menta magica” potrebbe certamente essere il vostro prossimo passo per godervi questo psichedelico. Per fortuna, non sarà necessario recarsi nei più remoti luoghi del Messico a scovare i semi per far crescere le proprie piante. Poiché la Salvia divinorum non produce una grande quantità di semi utilizzabili, la pianta viene di solito coltivata a partire da talee. Questo è un modo molto più affidabile di coltivarla.
La salvia è una pianta semi-tropicale e le occorre una situazione simile per crescere vigorosa. Una temperatura ideale compresa fra 15 e 27°C, con un livello di umidità del 50% o più, le permetteranno di prosperare. La Salvia divinorum può crescere molto in altezza e alcune piante possono raggiungere i 2,5 metri. Le piante sono gracili con ramoscelli sottili, quindi dei supporti o dei puntelli le saranno d'aiuto durante la crescita. Tenetela d'occhio, innaffiatela quando è asciutta e prima che ve ne rendiate conto vi sarà possibile ricavare delle altre talee.
Poiché la Salvia divinorum produce semi solo in rare occasioni, questa pianta viene coltivata al meglio da una talea.
La salvia è una pianta fragile. Durante la raccolta dovete stare attenti a non ucciderla. Esiste un modo molto semplice e senza rischi per raccogliere le foglie di salvia, ma richiede pazienza. Dovete solo aspettare che le foglie muoiano e cadano dalla pianta. In questo modo non correte alcun rischio, ma se non avete molte piante può richiedere molto tempo e potreste non ottenere una quantità soddisfacente.
Se volete raccogliere da una pianta viva, aspettate che abbia almeno un anno. Raccogliete una quantità uguale da tutte le piante che avete, piuttosto che prendere l’intero raccolto da una singola pianta. Facendo così, nessuna singola pianta deve sopportare il peso maggiore dello shock e si riducono i rischi per la loro salute.
Per fortuna, esiste un modo molto più semplice per procurarsi della Salvia divinorum che non sia coltivarla. Le foglie secche e gli estratti di questa pianta sono disponibili in questo momento per essere ordinati nello shop di Zamnesia. In questo modo, potete partire per il vostro viaggio di esplorazione della coscienza ogni qualvolta ne avrete voglia. Il consumo di salvia fa parte della cultura degli Indios mazatechi da molto tempo prima che gli occidentali ne facessero l'esperienza, quindi ricordatevi di trattare quest'esperienza con rispetto e considerazione.