Le 10 Migliori Sostanze Enteogene
Queste sostanze enteogene sono le più famose e le più utilizzate al giorno d'oggi. Scoprite questa lista trascendentale.
Gli enteogeni sono sostanze che generano effetti psicoattivi per scopi spirituali, religiosi, e ricreativi. Tali sostanze vengono consumate da migliaia di anni per esplorare gli angoli più profondi della coscienza, inaccessibili da sobri.
Esistono vari tipi di sostanze enteogene. Funghi allucinogeni, erbe, sostanze artificiali, bevande, e persino alcuni animali, possono generare effetti psicoattivi. Dalle tribù antiche alle società moderne, gli enteogeni hanno influito enormemente sul nostro modo di percepire la realtà.
In questo articolo vi presentiamo le sostanze enteogene più famose che hanno guidato gli psiconauti attraverso intensi viaggi spirituali. Non promuoviamo in alcun modo l'utilizzo delle seguenti sostanze; questo articolo è stato scritto a puro scopo didattico.
9. KAVA
La kava (Piper methysticum) genera effetti ansiolitici e psicoattivi. Nota anche come kava-kava o "yaqona", questa pianta fa parte della famiglia delle Piperaceae (peperoni). La kava viene usata dalle tribù indigene delle isole del Pacifico e della Polinesia per i suoi effetti rilassanti ed euforizzanti. È considerato un enteogeno leggero.
Per assumere questo enteogeno occorre preparare una bevanda con le radici dell'arbusto della kava. A dosaggi elevati si percepiscono effetti ansiolitici e psicotropi. In piccole quantità, la kava produce sensazioni rilassanti.
8. OVOLO MALEFICO
L'ovolo malefico (Amanita muscaria) è un fungo enteogeno che può essere facilmente scambiato per un fungo velenoso. L'ovolo malefico contiene acido ibotenico, che si trasforma poi in muscimolo e produce effetti psicoattivi. Se non viene convertito correttamente, l'acido ibotenico può provocare gravi danni.
Il muscimolo genera effetti sedativi e allucinogeni. Nel 1784 il professore svedese Samuel Ödmann ipotizzò che i Vichinghi usassero l'ovolo malefico per scatenare la "furia del berserker". A quanto pare, questo fungo enteogeno può produrre effetti "paradisiaci" o estremamente terrificanti. Se l'ovolo malefico non viene preparato adeguatamente, le ripercussioni possono essere gravi. Secondo quanto riportato dagli utilizzatori, questo fungo ha un sapore disgustoso.
7. SALVIA DIVINORUM
La Salvia divinorum non va confusa con la classica salvia da cucina. Si tratta infatti di due specie di Salvia differenti. La Salvia divinorum è una pianta enteogena molto potente e in genere non viene associata ad altre sostanze psicoattive.
I suoi effetti non sono euforizzanti, ma molto particolari e spesso terrificanti. Questa pianta cresce localmente nella Sierra Mazateca, nella regione di Oaxaca, e viene usata dai Mazatechi per i riti sciamanici. Può essere masticata, o bevuta sotto forma di tè. I Mazatechi preferiscono masticarne le foglie. Può essere pericoloso assumere la Salvia divinorum in grandi quantità.
6. LSD
L'LSD (dietilammide-25 dell'acido lisergico) è forse la sostanza enteogena più famosa del 20° secolo. L'LSD è un enteogeno artificiale sviluppato da Albert Hofmann a Basel, in Svizzera, durante una ricerca scientifica. Dopo averla ingerita accidentalmente, lo scienziato fu il primo a sperimentare le proprietà psicoattive di questa sostanza, che caratterizzò l'intera epoca hippie degli anni '60.
Il celebre festival di Woodstock del 1969 viene storicamente classificato come la più grande area di consumo di LSD. Questo enteogeno è molto potente, e basta una piccola quantità per generare un "trip completo". La sostanza viene diluita in acqua e poi versata su pezzetti di cartoncino colorato, che vengono poi ingeriti. Gli effetti sono davvero intensi: sotto l'influsso dell'LSD emergono complesse allucinazioni, e spesso il consumatore sperimenta sensazioni di euforia e una maggiore consapevolezza spirituale.
5. CACTUS SAN PEDRO
Il cactus San Pedro (Trichocereus pachanoi) è una pianta enteogena molto celebre. Cresce nelle Ande, in Sudamerica. Il San Pedro assume una struttura colonnare, a spicchi. Le prime testimonianze di un suo utilizzo da parte dell'uomo emergono dalle pitture rupestri della civiltà Chavin, risalenti al 1400–400 a.C., in cui è raffigurata una persona che tiene in mano il cactus San Pedro.
Gli effetti sono classificati come "maschili", in opposizione alla cannabis, i cui effetti vengono considerati "femminili". I consumatori di questo cactus spesso definiscono il San Pedro come una figura "paterna". Questa pianta contiene vari alcaloidi, tra cui la mescalina e la 5-dimethoxyphenethylamine, sostanze psicoattive che generano esperienze mistiche e trascendentali.
4. IBOGA
La iboga (Tabernanthe iboga) è un arbusto originario di Gabon e Camerun. Viene usata dalle popolazioni autoctone per contrastare stanchezza, fame e sete. Viene usata anche come stimolante, afrodisiaco, e per i suoi effetti psicoattivi, allo scopo di creare una connessione con gli spiriti degli antenati.
Il principio attivo di questa pianta è l'ibogaina. I consumatori riferiscono che l'iboga aiuti a ricordare eventi remoti, e quindi a riesaminare e correggere il proprio stile di vita. Inoltre, la pianta può indurre uno stato simile a quello onirico. Le allucinazioni visive risultano più intense ad occhi chiusi.
Gli effetti dell'iboga durano 4–8 ore. Nel 1864, una descrizione allegata ad un campione raccolto da Griffon du Bellay spiegava che i cacciatori indigeni assumevano regolarmente iboga per restare svegli durante i turni di guardia notturna. La religione Bwiti utilizza l'iboga per scopi spirituali.
3. FUNGHI CONTENENTI PSILOCIBINA
I funghi contenenti psilocibina, comunemente noti come "funghi allucinogeni" o semplicemente "funghetti", sono sostanze enteogene molto comuni, utilizzate storicamente da numerose culture. Lo Psilocybe è un genere di fungo psicoattivo che include oltre 100 specie diverse, reperibili in varie aree del pianeta.
Le specie più famose sono la Psilocybe cubensis e Psilocybe mexicana. Le sostanze psicoattive prodotte da questi funghi sono la psilocibina e la psilocina. I funghi allucinogeni venivano usati dagli indigeni messicani, che li avevano battezzati “teonanácatl”, ovvero "funghi divini". Gli effetti psicoattivi più frequenti sono allucinazioni, esperienze mistiche e spirituali, ed euforia.
2. PEYOTE
A differenza del cactus San Pedro, il Peyote (Lophophora williamsii) è un cactus basso e rotondo. Tuttavia, contiene lo stesso ingrediente psicoattivo: la mescalina. Le prime testimonianze dell'uso del peyote risalgono al 3870–3660 a.C., quando il peyote venne rinvenuto in alcune tombe di antichi aborigeni americani.
Il peyote veniva usato dal popolo degli Huicholes, una tribù che visse in Messico per migliaia di anni. Il peyote è stato raccolto in modo talmente intensivo che ora è classificato come specie "vulnerabile".
Attualmente, questo enteogeno viene consumato dai nativi americani durante i rituali sciamanici.
1. AYAHUASCA
L'ayahuasca contiene l'ingrediente psicoattivo DMT, ed è probabilmente una delle sostanze psicoattive più celebri.
Questa bevanda è diffusa nel Sudamerica settentrionale, soprattutto in Perù, Bolivia e Colombia. Gli indigeni delle tribù Urarina, Shuar, Shipibo e Tukano utilizzano l'ayahuasca durante le cerimonie religiose. Bevendo questa miscela si ottengono effetti potentissimi, spesso con un profondo impatto trasformativo a livello spirituale. L'ayahuasca viene assunta in presenza di uno sciamano, che guida il consumatore attraverso l'esperienza enteogena.
CONCLUSIONE: GLI ENTEOGENI E IL FUTURO
Le sostanze enteogene citate finora non sono le uniche ad essere state scoperte dall'uomo. Esistono migliaia, se non decine di migliaia, di piante in grado di produrre effetti psicoattivi. Grazie alla legalizzazione della cannabis in varie parti del mondo, molte sostanze psicotrope utilizzate per secoli dalle tribù indigene stanno tornando nuovamente alla ribalta.
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