Cosa Devi Sapere Sull’Ashwagandha
L’ashwagandha resta un punto fermo nella tradizione ayurvedica da migliaia di anni e si pensa che possa offrire una vasta gamma di benefici. Esaminiamo quindi alcuni studi per capire cosa dica la scienza sulla radice di questo arbusto sempreverde.
La radice di ashwagandha è utilizzata nelle pratiche olistiche tradizionali da migliaia di anni. Chiamato anche ginseng indiano o ciliegia d’inverno, questo piccolo arbusto appartenente alla famiglia delle Solanaceae è molto apprezzato!
In tempi recenti, si è diffuso da est a ovest guadagnando molta popolarità come integratore alimentare. Esaminiamo qui i potenziali effetti della radice di ashwagandha ed i diversi modi per assumerla.
Origini dell’ashwagandha
La pianta di ashwagandha cresce nelle regioni aride dell’Asia e dell’Africa ed è utilizzata da molte generazioni dalle comunità native indiane. Nella tradizione indiana, l’ashwagandha è usata in ciò che è noto come Ayurveda. L’Ayurveda è una pratica medica diversificata ed antica, ancora oggi ampiamente utilizzata nell’India settentrionale ed in Nepal. La parola “ashwagandha” deriva infatti dal sanscrito, e significa “odore del cavallo”.
Nella sua totalità, l’Ayurveda comprende molti aspetti, tra cui yoga, chirurgia, meditazione e dieta, solo per citarne alcuni. Nelle sue più popolari declinazioni occidentali, l’attenzione tende a ruotare attorno agli elementi alimentari dell’Ayurveda. Una dieta ayurvedica implica qualcosa in più del semplice consumo di cibi sani, ma di cibi che si ritiene abbiano un valore olistico.
A causa dell’ampiezza dell’Ayurveda, è impossibile fare affermazioni generali sull’intera pratica, almeno rispetto alla medicina moderna in Occidente. Ma possiamo analizzarne alcuni aspetti e dare un’occhiata più da vicino a quelli che riguardano l’ashwagandha.
Come agisce l’ashwagandha
L’ashwagandha è ricca di composti che potrebbero essere in grado di interagire con il nostro corpo. Contiene infatti gli alcaloidi isopelletierina, anaferina, cuscoigrina e anaigrina, oltre a lattoni steroidei, composti da witanolidi e witaferine, e saponine.
I witanolidi, ad esempio, formano un gruppo di circa 300 steroidi naturali, per lo più presenti all’interno della famiglia delle Solanaceae, di cui l’ashwagandha fa parte.
Gli alcaloidi comprendono una gamma incredibilmente ampia di composti, definiti dalla presenza di almeno un atomo di azoto. La morfina è stato il primo alcaloide ad essere isolato ed è certamente in grado di dimostrare tutta la potenza che questa classe di composti può esprimere. Questo però non significa che tutti gli alcaloidi siano in grado di interagire con il nostro organismo in modo significativo.
Gran parte di ciò che viene affermato sull’ashwagandha si basa su prove aneddotiche o studi su piccola scala. A differenza dei derivati dell’oppio, siamo ben lontani dal poter fare affermazioni certe a proposito degli effetti dei composti di questa pianta.
Quali sono i potenziali benefici dell’ashwagandha?
Dalla pratica antica fino agli usi attuali, l’ashwagandha ha sempre mantenuto la sua popolarità. Rispetto ad altre erbe olistiche simili, esiste una discreta quantità di ricerche sull’ashwagandha e sulla sua gamma di possibili effetti. Qui di seguito, esaminiamo alcuni degli studi più convincenti e valutiamo la possibile utilità dell’ashwagandha per alcune condizioni.
Tensione
Molte persone assumono ashwagandha per il suo presunto effetto sulla tensione. In uno studio, i partecipanti hanno assunto tra 250 e 600mg di ashwagandha al giorno ed i ricercatori hanno osservato se l’erba avesse un impatto sui livelli di stress, misurati con la scala PSS dello stress percepito (Salve et al. 2019).
Un altro studio simile ha osservato che l’ashwagandha sembrasse influenzare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene ed i livelli di cortisolo, due dei principali protagonisti nelle condizioni di stress (Lopresti, 2019). Questo studio si è svolto nell’arco di 60 giorni ed ha coinvolto 60 partecipanti. È stato condotto con metodo randomizzato ed in doppio cieco per ridurre i possibili pregiudizi.
Sonno
Alcuni studi hanno anche osservato gli effetti dell’estratto di ashwagandha sulla qualità del sonno. Una ricerca svolta nell’arco di 12 settimane ha osservato cambiamenti nella qualità del sonno tra i partecipanti che assumevano oltre 600mg di estratto di ashwagandha al giorno, misurati dal questionario WHOQOL-BREF (Kelgane et al. 2020).
Testosterone e fertilità
È interessante notare che l’ashwagandha viene studiato anche per il suo effetto sul livello di testosterone e sul numero di spermatozoi.
In uno studio del 2019, a uomini in sovrappeso di età compresa tra 40 e 70 anni è stato somministrato estratto di ashwagandha nel corso di otto settimane. I ricercatori hanno osservato un cambiamento significativo in entrambi i livelli di DHEA-S e testosterone (Lopresti, 2019).
Una revisione di quattro studi ha osservato che il numero di spermatozoi, la loro motilità e la concentrazione risultassero modificati sia negli uomini sani, sia in quelli che avevano un basso numero di spermatozoi prima della ricerca (Durg, Shivaram e Bavage, 2018).
Glicemia
La ricerca scientifica ha anche iniziato ad esaminare l’impatto dell’ashwagandha sui livelli di insulina e di zuccheri nel sangue. Una revisione di 24 ricerche, di cui cinque studi clinici su persone con diabete, ha rilevato i potenziali effetti dell’ashwagandha su glicemia, emoglobina A1c (HbA1c), insulina, lipidi nel sangue e marcatori di stress ossidativo (Durg, Bavage e Shivaram, 2020).
Anche se non provato, il composto witanolide A è stato indicato come potenzialmente responsabile di questi risultati (Gorelick et al. 2015).
Funzione cognitiva
Esistono anche evidenze sulla potenziale influenza dell’ashwagandha sulla funzione cognitiva, sia negli individui sani, sia nelle persone che già sperimentano alcune disfunzioni cognitive.
Una revisione di cinque studi clinici ha osservato un effetto significativo sulla funzione esecutiva, sul tempo di reazione, sull’attenzione e sulle performance generali nei partecipanti che avevano assunto ashwagandha (Ng, 2020). Questa revisione si è concentrata su chi aveva già sofferto di deterioramento cognitivo a causa di malattie come il morbo di Alzheimer.
Un altro studio ha ottenuto risultati simili in individui sani. Questa ricerca ha coinvolto 50 individui per otto settimane, ciascuno dei quali assumeva 600mg di estratto di ashwagandha al giorno. In modo simile allo studio di cui sopra, i ricercatori hanno notato un effetto significativo sulla funzione cognitiva rispetto al gruppo placebo (Choudhary, Bhattacharyya e Bose, 2017).
Come si usa l’ashwagandha?
Tradizionalmente, la radice di ashwagandha viene essiccata e polverizzata, utilizzandola spesso come tè. Oggi esistono però diversi altri modi per assumerla.
Se ti piace attenerti alla tradizione, allora compra la radice, o la polvere di radice, e prova a sperimentare. Mescolala con il tè, infondila nel cioccolato od usala per cucinare. La polvere di ashwagandha è versatile. Se vuoi adottare una pratica del tutto naturale, questa è l’opzione che fa per te.
Altrimenti, potresti provare l’estratto liquido di ashwagandha. Gli estratti sono molto comodi e possono essere versati in una tazza di tè od assunti direttamente, senza alcuna complicazione. Vale la pena trovare un estratto di buona qualità che contenga tutti o la maggior parte dei composti della radice. Non esiste un singolo composto che sia stato identificato come solo responsabile degli effetti dell’ashwagandha, ed è quindi probabile che questi siano generati da numerosi composti che agiscono insieme.
Infine, puoi anche provare le capsule di ashwagandha. Simili all’estratto liquido, la loro assunzione risulta molto facile e comoda. Anche questa volta, devi assicurarti che i prodotti siano di buona qualità, poiché un processo di estrazione scadente potrebbe rimuovere la maggior parte di ciò che l’ashwagandha ha da offrire, rendendo inutile tutta l’operazione!
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L’uso dell’ashwagandha può portare ad effetti collaterali?
L’ashwagandha sembra causare pochissimi effetti collaterali. A dosi medio-basse, non è stato osservato alcun effetto collaterale, mentre a dosi più elevate, alcune persone possono manifestare i seguenti effetti collaterali:
- Diarrea
- Nausea
- Vomito
Come con la maggior parte degli integratori alimentari, vale la pena iniziare lentamente e con un basso dosaggio anche con l’ashwagandha, osservando come reagisce il proprio organismo prima di aumentare il dosaggio giornaliero.
L’ashwagandha è sicura?
La Withania somnifera, o ginseng indiano, appare sicura e generalmente ben tollerata. Quindi non dovresti avere problemi se scegli di provarla.
Se poi abbia qualcosa da offrire a te come singolo individuo, sta a te capirlo. Come mostrano gli studi citati in precedenza, sembra che l’ashwagandha risulti promettente in alcune condizioni, ma sono necessarie molte più ricerche per accertare la reale portata dei suoi potenziali effetti e quali composti ne siano responsabili.
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- Choudhary, D., Bhattacharyya, S., & Bose, S. (2017). Efficacy and Safety of Ashwagandha (Withania somnifera (L.) Dunal) Root Extract in Improving Memory and Cognitive Functions. Journal of dietary supplements, 14(6), 599–612. - https://www.tandfonline.com
- Durg, S., Bavage, S., & Shivaram, S. B. (2020). Withania somnifera (Indian ginseng) in diabetes mellitus: A systematic review and meta-analysis of scientific evidence from experimental research to clinical application. Phytotherapy research : PTR, 34(5), 1041–1059. - https://onlinelibrary.wiley.com
- Lopresti, A. L., Drummond, P. D., & Smith, S. J. (2019). A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled, Crossover Study Examining the Hormonal and Vitality Effects of Ashwagandha ( Withania somnifera) in Aging, Overweight Males. American journal of men's health, 13(2), 1557988319835985. - https://journals.sagepub.com
- Ng, Q. X., Loke, W., Foo, N. X., Tan, W. J., Chan, H. W., Lim, D. Y., & Yeo, W. S. (2020). A systematic review of the clinical use of Withania somnifera (Ashwagandha) to ameliorate cognitive dysfunction. Phytotherapy research : PTR, 34(3), 583–590. - https://onlinelibrary.wiley.com
- Durg S, Shivaram SB, & Bavage S. (11/15/2018). Withania somnifera (Indian ginseng) in male infertility: An evidence-based systematic review and meta-analysis - https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
- Gorelick J, Rosenberg R, Smotrich A, Hanuš L, & Bernstein N. (2015 Aug). Gorelick J, Rosenberg R, Smotrich A, Hanuš L, Bernstein N. Hypoglycemic activity of withanolides and elicitated Withania somnifera. Phytochemistry. 2015 Aug;116:283-289. doi: 10.1016/j.phytochem.2015.02.029. Epub 2015 Mar 18. PMID: 25796090. - https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
- Jaysing Salve, Sucheta Pate, Khokan Debnath, & Deepak Langade. (2019/12/25). Adaptogenic and Anxiolytic Effects of Ashwagandha Root Extract in Healthy Adults: A Double-blind, Randomized, Placebo-controlled Clinical Study - https://www.cureus.com
- Lopresti, A. L., Smith, S. J., Malvi, H., & Kodgule, R. (2019). An investigation into the stress-relieving and pharmacological actions of an ashwagandha (Withania somnifera) extract: A randomized, double-blind, placebo-controlled study. Medicine, 98(37), e17186. - https://journals.lww.com
- N Singh, M Bhalla, P de Jager, & M Gilca. (2011). Singh, N., Bhalla, M., de Jager, P., & Gilca, M. (2011). An overview on ashwagandha: a Rasayana (rejuvenator) of Ayurveda. African journal of traditional, complementary, and alternative medicines : AJTCAM, 8(5 Suppl), 208–213. - https://doi.org
- Sunil B. Kelgane, Jaysing Salve, Prasanthi Sampara, & Khokan Debnath. (2020/02/23). Efficacy and Tolerability of Ashwagandha Root Extract in the Elderly for Improvement of General Well-being and Sleep: A Prospective, Randomized, Double-blind, Placebo-controlled Study - https://www.cureus.com
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