Capsaicina E Sindrome Da Iperemesi Da Cannabinoidi
La capsaicina è un efficace trattamento topico per molti disturbi che provocano dolore. Ma potrebbe essere usata per trattare la sindrome da iperemesi da cannabinoidi? Questa patologia rara provoca nausea e vomiti ricorrenti ed è causata dal consumo cronico di cannabis. Qui potrete saperne di più e scoprire se la capsaicina può essere d'aiuto.
La cannabis è nota per la sua capacità di agire sulle sensazioni di nausea e malessere e, per questo, i suoi derivati vengono prescritti a pazienti sottoposti a trattamenti come la chemioterapia. Meno nota è invece la sindrome da iperemesi da cannabinoidi (SIC), una patologia rara provocata dalla cannabis. A seconda della gravità dei sintomi, può andare dal perturbare la qualità di vita all'essere totalmente dannosa per la salute di un individuo.
Oggi vedremo quanto le creme topiche a base di capsaicina possano essere efficaci per alleviare i sintomi della SIC.
Cosa è la sindrome da iperemesi da cannabis?
La sindrome da iperemesi da cannabis (o sindrome da iperemesi da cannabinoidi) è una patologia piuttosto rara, causata dal consumo cronico di marijuana. Attaccando il sistema digestivo, la SIC può provocare nausea permanente e, se non curata, può portare a continui attacchi di vomito.
Non c'è dubbio che soffrire continuamente di nausea e vomitare regolarmente abbiano un duro impatto sulla qualità di vita di una persona. Per fortuna, questo disturbo si attenua quando cessa il consumo di cannabis. Ma purtroppo, una volta che una persona manifesta i sintomi, è molto probabile che la SIC si ripresenti al consumare nuovamente la cannabis.
In quest'articolo vedremo se la capsaicina, il composto che rende piccante il peperoncino, può essere d'aiuto. Ne parleremo fra breve.
Sintomi della SIC
I sintomi della SIC possono essere suddivisi in due fasi.
La prima è nota come fase prodromica ed è caratterizzata da nausea, ma non comporta vomito. I sintomi della fase prodromica sono i seguenti:
- Nausea mattutina
- Dolore addominale
- Paura di vomitare
- Probabile interruzione dell'alimentazione regolare
- Può durare settimane, mesi o anni
La seconda fase è nota come fase iperemetica ed è caratterizzata da vomiti regolari. I sintomi della fase iperemetica sono:
- Nausea costante
- Vomiti ripetuti
- Dolore addominale
- Ridotta assunzione di cibo
- Perdita di peso
- Disidratazione
Se la persona che soffre di SIC cessa il consumo di cannabis, si assiste allora ad una fase di recupero. Durante quest'ultima, che può durare settimane o mesi, si ha una riduzione dei sintomi ed infine una loro completa remissione.
Cos'è che provoca la SIC?
Cosa esattamente provochi la SIC non è chiaro, ma generalmente si ipotizza che sia causata da una combinazione di fattori genetici e sovrastimolazione del sistema endocannabinoide (SEC).
Il SEC si estende attraverso tutto il corpo ed è un reticolo di canali e recettori presente nel cervello, nel sistema nervoso e nelle cellule immunitarie, oltre che nelle viscere e nel tratto intestinale.
I cannabinoidi presenti nella cannabis possono bloccare o legarsi a certi canali e recettori del SEC, provocando effetti che conosciamo solo in parte. Sembra però che, in alcune rare circostanze, una delle conseguenze possa essere la SIC.
Sebbene non sia stato dimostrato, ci sono due parti del SEC che sono state individuate in relazione alla SIC. Per un certo tempo si pensò che l'interazione della cannabis con i recettori CB1 fosse quella che provocava la SIC. Ma ricerche più recenti suggeriscono che una riduzione dei segnali dei recettori TRPV1 possa esserne responsabile, dato che questo recettore è presente nel tratto intestinale (Moon, Buckley and Mark, 2018). Vale la pena far notare che il recettore TRPV1 è un recettore vanilloide. Torneremo su questo in seguito.
Quanto è diffusa la sindrome da iperemesi da cannabinoidi?
La SIC è piuttosto rara, anche se trattandosi di una patologia scoperta di recente è probabile che molti casi siano stati oggetto di diagnosi erronea. Questo significa che la reale incidenza della SIC è probabilmente più elevata di quanto non venga registrato.
Ci sono un paio di fattori che rendono più probabile l'insorgenza della SIC. In primis, il consumo cronico di cannabis è il principale fattore di rischio. Una fumata occasionale di tanto in tanto non può causare la SIC, solo il consumo cronico. Più di una volta alla settimana è considerato un fattore di rischio, ma in gran parte dei casi solo i consumatori più accaniti sono esposti ad un rischio significativo.
Il secondo fattore di rischio è l'età alla quale le persone cominciano a consumare cannabis. Coloro che cominciano da adolescenti corrono maggiori rischi di chi comincia nell'età adulta. La ragione di questo non è chiara, ma potrebbe darsi che l'uso di cannabis durante l'adolescenza interrompa lo sviluppo naturale.
Attuali trattamenti per la sindrome da iperemesi da cannabinoidi
Al momento non esistono molti trattamenti per la SIC. L'unica maniera nota per curare davvero questo disturbo consiste nel cessare di consumare cannabis. Se non lo si fa, il disturbo perdurerà ed i trattamenti avranno benefici molto limitati.
Ci sono però alcuni trattamenti che aiutano ad alleviare i sintomi mentre si tenta di cessare il consumo di cannabis per entrare nella fase di recupero.
Questi sono:
- Antistaminici
- Farmaci antipsicotici
- Creme topiche alla capsaicina (ne parleremo meglio fra breve)
- Antidolorifici
- Bagni o docce calde
La capsaicina può essere d'aiuto nella sindrome da iperemesi da cannabinoidi?
La capsaicina potrebbe parere un trattamento improbabile, ma dimostra alcuni benefici per quanto riguarda i sintomi della SIC.
Cos'è la capsaicina?
La capsaicina è il composto che conferisce ai peperoncini la loro piccantezza. Sebbene sia celebre soprattutto per le sue proprietà aromatiche ed il suo ruolo cruciale come ingrediente nelle gastronomie di tutto il mondo, la capsaicina va ben oltre la sua piccantezza.
La capsaicina è infatti anche un agonista vanilloide, ovvero si lega ai recettori vanilloidi come il recettore TRPV1, che fa parte del sistema endocannabinoide “espanso”. In termini più generali, la capsaicina è nota per essere un efficace trattamento per il dolore e viene prescritta sotto forma di unguenti topici.
Capsaicina e capsicum
Capsicum è il nome generico per i peperoncini. La capsaicina è l'elemento chimico chiave che conferisce loro la piccantezza.
È improbabile che semplicemente strofinandovi un peperoncino piccante sul corpo otterrete i risultati che cercate. Dovreste invece parlare con un medico ed usare una crema topica da prescrizione a base di capsaicina.
Le ricerche sulla capsaicina in rapporto alla SIC
Esiste un discreto volume di ricerche sull'efficacia della capsaicina nel trattamento della SIC. Ma prima di addentrarci ulteriormente nell'argomento, va fatto notare che la capsaicina non è in grado di curare questo disturbo! Se soffrite di SIC, il vostro obiettivo a lungo termine dovrebbe essere quello di smettere di consumare cannabis, altrimenti il disturbo non sparirà. Tutto ciò che la capsaicina può fare è ridurre i sintomi mentre affrontate questo processo.
Detto questo, il primo studio è incentrato su ciò che abbiamo già menzionato: il recettore TRPV1. Questa ricerca sostiene che: se la SIC può essere parzialmente causata da una riduzione dell'invio di segnali da parte di TRPV1, allora incrementare l'attività di questo recettore potrebbe aiutare a mitigare alcuni sintomi (Moon, Buckley and Mark, 2018).
Prima di entusiasmarci troppo, va però sottolineato che la ricerca di cui sopra è un caso di studio, ovvero si concentra unicamente su un singolo individuo. Perciò, e nonostante quanto scoperto sia interessante e meritevole di ulteriori ricerche, è attualmente impossibile trarne conclusioni.
Un altro caso di studio presenta scoperte simili. Una donna di 41 anni, sofferente di SIC da anni, ha trovato un enorme sollievo nell'arco di appena 24 ore dopo che le era stato somministrato un trattamento topico alla capsaicina, senza ricomparsa dei sintomi (Aziz, 2020). Ancora una volta, è difficile trarre conclusioni definitive da dei casi di studio. Individuare la capsaicina come causa della remissione dei sintomi, da un singolo caso, non è possibile. All'epoca, questa paziente era ricoverata in ospedale e le erano stati somministrati altri farmaci. È perciò impossibile isolare le variabili.
Un terzo studio, condotto anch'esso in ospedale, mostra due adolescenti affetti da SIC resistente ai trattamenti che hanno reagito bene ad un trattamento topico a base di capsaicina (Graham, Barberio and Wang, 2017). Questo studio mette anche in evidenza il potenziale meccanismo del recettore TRPV1, suggerendo un'altra volta che potrebbe essere responsabile, almeno in parte, dell'insorgere della SIC.
Infine, una rassegna di 11 studi conclude che nonostante il rigore metodologico delle ricerche esistenti sia basso, l'efficacia della capsaicina sembra essere più elevata rispetto ai trattamenti comparabili e costituisce probabilmente un efficace trattamento primario della SIC (McConachie, 2019).
Questa rassegna indica che la capsaicina è probabilmente sicura e, in certa misura, efficace. Nel complesso, fra tutti gli studi, si sono registrati 18 casi nei quali la capsaicina viene citata come trattamento efficace per la SIC. Viene anche sottolineata la necessità di studi molto più rigorosi prima di poter determinare la reale efficacia della capsaicina nel trattamento della SIC.
Come agisce la crema alla capsaicina
La crema alla capsaicina è transdermica, cioè viene assorbita nel flusso sanguigno attraverso la pelle.
Si può applicare crema alla capsaicina su qualunque porzione di pelle intatta che non presenti mucosa. Tenetela perciò lontana da occhi, naso, bocca e genitali. Può essere molto dolorosa! Inoltre, l'uso regolare su una stessa porzione di pelle porta ad una riduzione della sensazione di formicolio che essa provoca, dato che la pelle diventa via via tollerante ai suoi effetti irritanti. Questo non vuol dire però che le sue proprietà analgesiche diventano meno efficaci.
SIC: Esiste un'altra spiegazione?
Possono esserci molte cause per il vomito, ma la SIC comporta vomiti ricorrenti causati dal consumo regolare di cannabis. Sebbene il meccanismo esatto di questa patologia ci sia sconosciuto, sembra possibile che il recettore TRPV1 costituisca un nesso cruciale. Sono però necessarie ulteriori ricerche per ottenere una comprensione migliore della SIC, dato che è stata identificata solo di recente.
Se sapete, o sospettate, di essere affetti da SIC, allora rinunciare alla cannabis è la vostra chance migliore (e l'unica vera possibilità) di sbarazzarvi di questo disturbo. I trattamenti di cui abbiamo parlato aiuteranno ad alleviare i sintomi mentre cercate di smettere, ma, in ultima istanza, l'astinenza è l'unica vera soluzione.
- Aziz, Ansar, Waheed, Tayyab, Oladunjoye, Olubunmi, Oladunjoye, Adeolu, Hanif, Midhat, Latif, & Fareena. (2020/11/27). Topical Capsaicin for Treating Cannabinoid Hyperemesis Syndrome - https://www.hindawi.com
- Graham J, Barberio M, & Wang GS. (2017 Dec). Capsaicin Cream for Treatment of Cannabinoid Hyperemesis Syndrome in Adolescents: A Case Series - https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
- McConachie, S. M., Caputo, R. A., Wilhelm, S. M., & Kale-Pradhan, P. B. (2019). Efficacy of Capsaicin for the Treatment of Cannabinoid Hyperemesis Syndrome: A Systematic Review. The Annals of pharmacotherapy, 53(11), 1145–1152. - https://journals.sagepub.com
- Moon, A. M., Buckley, S. A., & Mark, N. M. (2018). Successful Treatment of Cannabinoid Hyperemesis Syndrome... : ACG Case Reports Journal - https://journals.lww.com
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