Carolina Reaper: Come Coltivarlo Ed Utilizzarlo
Dal 2017, il Carolina Reaper detiene il titolo di peperoncino più piccante del mondo. Oltre ad una piccantezza incredibile, questa varietà sprigiona anche sapori fruttati, estremamente invitanti. Inoltre, può essere coltivato facilmente anche in casa. Dopo aver acquisito le nozioni necessarie, potrete raccogliere Carolina Reaper in abbondanza.
Essendo il peperoncino più piccante del mondo, il Carolina Reaper suscita sicuramente un timore riverenziale. Tuttavia, può essere utilizzato per tanti scopi diversi! Chi ama i sapori speziati sceglie questo peperoncino estremamente saporito per produrre salse o condimenti in polvere, oppure lo aggiunge semplicemente a vari piatti per renderli più gustosi.
Ovviamente, è possibile acquistare qualche peperoncino Carolina Reaper anche in un semplice negozio di alimentari, ma quale sarebbe il divertimento? Provate invece a coltivarlo da soli! In questo modo, controllerete ogni fase della crescita delle vostre piante ed avrete a disposizione un'abbondante scorta di peperoncini, da usare a piacimento. L'idea vi incuriosisce? Allora scoprite insieme a noi tutto ciò che c'è da sapere sui peperoncini Carolina Reaper e come coltivarli in casa, indipendentemente dal vostro livello di esperienza.
Cos'è il Carolina Reaper?
Il Carolina Reaper, sviluppato dal breeder statunitense Ed Currie e coltivato nella Carolina del Sud, è stato ufficialmente eletto nel 2017 peperoncino più piccante del mondo dal Guinness World Records e detiene questo titolo ancora oggi. Questa varietà diabolicamente piccante è nata dall'incrocio tra esemplari La Soufriere e Naga Viper. Il risultato è un peperoncino dalla piccantezza infernale e dal marcato sapore fruttato.
Il Carolina Reaper è famoso anche per il suo aspetto caratteristico: esibisce infatti un colore rosso vibrante, che funge da segnale di avvertimento per i più sprovveduti. Oltre ad assumere questa tonalità accesa, sviluppa una struttura rugosa e tondeggiante, che termina con un'estremità affusolata. Il suo aspetto e la sua piccantezza potrebbero intimidire chiunque, ma i fan dei peperoncini sono sempre pronti a nuove sfide. Considerato un rito di passaggio per ogni vero appassionato dei sapori piccanti, il Carolina Reaper è apprezzato soprattutto per il suo livello di piccantezza da record.
Quanto è piccante il Carolina Reaper?
Abbiamo già specificato che questo peperoncino è estremamente piccante, ma di quale livello di piccantezza stiamo parlando esattamente? Ebbene, questo campione indiscusso è potenzialmente in grado di raggiungere i 2,2 milioni di unità Scoville (SHU). Questo sistema di misurazione, creato da Wilbur Scoville, consente di determinare il grado di piccantezza di un determinato peperoncino. La procedura, creata nel 1912, consiste essenzialmente nell'essiccare il peperoncino e scioglierlo nell'alcol. La soluzione ottenuta deve poi essere diluita in acqua zuccherata fino ad eliminare completamente il sapore piccante. Oggi, al posto delle SHU, ci si avvale della cromatografia liquida ad alta prestazione, ma la scala Scoville viene ancora usata per misurare la piccantezza.
Come potete immaginare, 2,2 milioni di SHU è un valore incredibilmente elevato. Basti pensare che i peperoni dolci misurano 0 SHU, i peperoncini jalapeño raggiungono i 2.500–8.000 SHU e gli habanero arrivano al massimo a 350.000 SHU.
Considerando anche l'agguerrita competizione nel creare peperoncini sempre più piccanti, è davvero straordinario che il Carolina Reaper riesca a mantenere il titolo dal 2017. Molti hanno provato a spodestarlo, ma nessuno è stato in grado di superare la potenza del Reaper. In realtà, Ed Currie sta cercando di perfezionare la sua stessa creazione: sostiene di aver creato un nuovo peperoncino, denominato Pepper X, potenzialmente capace di raggiungere ben 3,18 milioni di SHU. Resta quindi da vedere per quanto tempo, ancora, il Carolina Reaper resterà in vetta alla classifica.
Come coltivare il Carolina Reaper
Dopo aver compreso quanta potenza possa racchiudere il Carolina Reaper, scopriamo come coltivare questo peperoncino infuocato. Di seguito, troverete tutte le informazioni su come coltivare i Carolina Reaper in casa. Che siate principianti o abbiate già parecchia esperienza, siamo qui per aiutarvi.
Coltivare Carolina Reaper: Strumenti & attrezzature
Per iniziare la coltivazione dei peperoncini dovrete innanzitutto procurarvi alcuni strumenti essenziali. Fortunatamente, si tratta di utensili piuttosto economici, che possono essere riutilizzati più volte. Inoltre, la maggior parte di essi è già presente in qualsiasi abitazione. Ad ogni modo, ecco cosa vi occorre:
Semi Carolina Reaper
L'elemento più importante di tutti è, ovviamente, una bustina di semi Carolina Reaper! I semi di alta qualità vi permetteranno di avviare la vostra piantagione di peperoncini nel migliore dei modi.
Vasi piccoli o kit per la germinazione
Per far germogliare le piante in modo semplice e rapido, potete utilizzare un kit di germinazione, come lo Smart Start. Il kit è composto da terriccio appositamente formulato, che offrirà alla pianta un ambiente ideale per la crescita. In alternativa, è possibile usare dei classici vasetti per la germinazione.
Compost naturale
Il Carolina Reaper predilige i terreni leggeri ed argillosi, con una buona capacità drenante. Aggiungendo compost biologico, eliminerete il rischio di contaminazioni chimiche e le vostre piante vi ringrazieranno.
Vasi più grandi per il trapianto
Procuratevi anche dei vasi più ampi (quelli da 10 litri dovrebbero andar bene), in cui trasferire successivamente le giovani plantule di peperoncino, in modo che sviluppino un apparato radicale sano e robusto ed aumentino di volume.
Fertilizzante
Effettuando una rapida ricerca online, troverete tantissimi suggerimenti riguardo i migliori metodi di concimazione. Sta a voi scegliere il vostro preferito. Detto questo, molti raccomandano di usare un fertilizzante 5-10-5, somministrandolo con moderazione durante l'interno ciclo di crescita.
Tappetino riscaldante/propagatore (opzionale)
Che stiate coltivando indoor o desideriate mantenere le plantule al caldo prima di trasferirle all'aperto, potreste aver bisogno di un tappetino riscaldante o un propagatore. Il tappetino fornirà una temperatura costante all'apparato radicale, mentre il propagatore custodirà i giovani esemplari in un ambiente controllato e protetto. Tuttavia, chi abita in climi mediterranei (o simili), può fare a meno di questi dispositivi: il calore e la luce naturale dovrebbero essere sufficienti.
Coltivare i Carolina Reaper
Avete a disposizione tutti gli strumenti necessari? Allora siete pronti a coltivare i Carolina Reaper in casa. Nei paragrafi successivi elencheremo tutti i passaggi da seguire per raccogliere grandi quantità di peperoncini, gustosi e piccantissimi.
1. Germinazione
La vita delle vostre piante di peperoncino inizia qui. Come accennato in precedenza, potete usare un kit di germinazione collocando un seme in ogni vasetto, per poi trasferire le plantule in vasi di dimensioni adeguate quando sarà il momento. In alternativa, potete fin da subito piantare i semi in piccoli vasi pieni di compost.
In pratica, tutto quello che vi serve è un substrato umido ed una temperatura costante di circa 28°C. Questo calore può essere generato in vari modi, ad esempio attraverso un tappetino riscaldante, una credenza ben ventilata o, se si vive in zone sufficientemente calde, un davanzale. Controllate semplicemente che il terreno sia sempre umido, ma mai bagnato fradicio.
Ovviamente, questi sono solo alcuni dei metodi a disposizione. Una semplice ricerca online vi mostrerà innumerevoli modi per far germogliare i semi, sebbene i risultati finali possano variare.
2. Gestione delle plantule
Di solito, i semi di Carolina Reaper impiegano circa 21 giorni per germogliare. Quando la pianta emerge in superficie, è fondamentale trattarla con la massima cura, per favorirne la crescita. Se avete scelto di usare un kit per la germinazione, è probabile che, allo scadere dei 21 giorni, gli esemplari abbiano esaurito lo spazio a disposizione. È quindi consigliabile sistemare le plantule in piccoli vasi, in modo che possano crescere ancora un po', prima di trasferirle in recipienti più grandi per il resto del loro ciclo di vita.
Se avete fatto germogliare i semi direttamente nei vasetti, avete un po' più di tempo a disposizione. Non dovete far altro che spostare i contenitori in un punto soleggiato, accanto ad una finestra, in modo che le piante ricevano luce e calore. Se questa opzione non è praticabile, potete utilizzare un tappetino riscaldante e delle lampade per la coltivazione. Ricordate di mantenere umido il substrato, rispettando un rigido schema di irrigazione, ma senza esagerare.
Seguite questa routine fin quando gli esemplari Carolina Reaper avranno raggiunto i 15cm di altezza. Dopodiché, sarà il momento di trapiantarli.
3. Trapianto
Se volete coltivare in vaso, sia indoor che outdoor, dovete selezionare dei recipienti sufficientemente ampi, poiché le piante Carolina Reaper tendono ad occupare parecchio spazio. Un vaso da circa 10l andrà più che bene. Chi coltiva outdoor potrà spostare gli esemplari in un'aiuola, se le condizioni ambientali lo consentono.
Al momento del trapianto, dovrete indossare dei guanti per evitare contaminazioni indesiderate. Questa procedura è estremamente delicata e, quando rimuoverete la pianta dal substrato, dovrete agire con molta pazienza e cautela.
Innanzitutto, schiacciate delicatamente il vaso per decomprimere la terra attorno alla pianta. Successivamente, afferrate il fusto tra il pollice e l'indice e ribaltate il vaso, in modo che la pianta ed il terriccio fuoriescano dal recipiente. A questo punto, sistemate la pianta nel nuovo contenitore o nell'aiuola, ricompattando la terra attorno all'esemplare.
4. Cura e manutenzione
Dopo aver collocato la pianta nell'aiuola o nel suo vaso definitivo, dovrete sottoporla regolarmente a manutenzione, in modo che possa crescere sana e fornire prestazioni ottimali. Per fortuna, si tratta fondamentalmente di seguire gli stessi principi e le stesse precauzioni adottati per le plantule. La parte più importante della manutenzione consiste nel controllare che il terreno sia adeguatamente umido durante l'intero ciclo di crescita. Ciò agevolerà lo sviluppo degli esemplari. Tuttavia, è possibile aggiungere anche concime/fertilizzante per fornire alle piante un ulteriore supporto per la loro crescita.
Gli esemplari di Carolina Reaper tendono a crescere notevolmente, arrivando fino a 1,5m di altezza. Di conseguenza, è opportuno posizionare dei paletti per mantenere la pianta allineata ed orientarla nella giusta direzione. Questo aspetto è particolarmente importante per chi coltiva in ambienti esposti a vento o correnti d'aria.
5. Prepararsi al raccolto
Nel complesso, le piante Carolina Reaper saranno pronte per essere raccolte circa 100 giorni dopo l'apparizione dei frutti. Per ottenere un raccolto abbondante bisogna tenere in considerazione ogni inconveniente. Durante le operazioni di manutenzione, è importante controllare la presenza di parassiti o altri agenti patogeni per intervenire prima che sia troppo tardi. Fortunatamente, gran parte dei potenziali problemi che possono affliggere le piante Carolina Reaper sono facilmente risolvibili. Tutto ciò che serve è un occhio attento ed un intervento tempestivo.
Come raccogliere i peperoncini Carolina Reaper
Inizialmente, i peperoncini Carolina Reaper assumono una tonalità verde. Sebbene possano essere raccolti anche in questa fase, è preferibile lasciarli maturare fin quando diventano di un colore rosso brillante. Appena i peperoncini raggiungono la loro dimensione massima, misurando 6–7cm in lunghezza e 5cm in larghezza, potrete procedere al raccolto.
Indossate i guanti, prima di prelevare i peperoncini dalla pianta. In caso di contatto accidentale con occhi, viso o altre parti del corpo, eviterete una spiacevole sensazione di bruciore. Dopo aver indossato i guanti, raccogliete i peperoncini ruotandoli delicatamente. Un peperoncino maturo dovrebbe staccarsi con estrema facilità. Tuttavia, potete sempre usare delle forbici da potatura per tagliare i rami se preferite raccogliere i frutti ancora verdi.
Come conservare i peperoncini Carolina Reaper
Dopo aver raccolto i peperoncini, come fare per conservarli? In base alle vostre preferenze, potete scegliere tra opzioni di conservazione a breve o a lungo termine.
Se volete assaggiare i vostri peperoncini in tempi relativamente brevi, potete conservarli all'interno di sacchetti con chiusura ermetica a temperatura ambiente, per circa una settimana. Se invece non intendete utilizzarli immediatamente, potete tenerli in frigo per circa un mese oppure in congelatore per sei mesi o più. È anche possibile essiccare i peperoncini e conservarli per circa un anno (o anche di più). I peperoncini in salamoia, invece, hanno una durata pressoché illimitata.
Insomma, esistono molteplici soluzioni per conservare i Carolina Reaper. Se tutto va per il verso giusto, raccoglierete una gran quantità di peperoncini e potrete sperimentare diverse opzioni di conservazione, in modo da averne una scorta sempre a vostra disposizione. Ovviamente, ricordate di indossare i guanti prima di maneggiarli!
Come utilizzare i peperoncini Carolina Reaper
Come accennato in precedenza, i Carolina Reaper racchiudono un sapore fruttato ed una piccantezza incredibile, pertanto sono ideali per cucinare. Ovviamente, è sufficiente una minima quantità per rendere ogni piatto estremamente piccante.
A parte ricette come i jalapeño poppers, i Carolina Reaper possono essere utilizzati per diverse preparazioni, come oli o salse piccanti, oppure tritati e polverizzati per aggiungere sfumature piccanti ad ogni vostro piatto.
Siete pronti per i Carolina Reaper?
Siamo giunti alla conclusione. Dalla semina al raccolto, ora sapete come coltivare peperoncini incredibilmente piccanti, comodamente a casa. Con un po' di pazienza ed attenzione, avrete una ricca scorta di Carolina Reaper sempre a vostra disposizione. Potete acquistare questi peperoncini anche al supermercato ma, coltivandoli con le vostre mani, avrete il pieno controllo sulla loro crescita. Un'attività così appagante sarà apprezzata sia dai coltivatori esperti che dai principianti.
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