Come Coltivare La Prima Pianta Di Cannabis In 10 Passi
Per alcune persone la coltivazione della cannabis è un hobby. Molti vogliono raggiungere l'autosufficienza coltivando qualche pianta di marijuana, altri mirano invece a diventare veri professionisti. Ma ciò che veramente importa è il seme. In questa guida passo-passo vi seguiremo nella vostra prima avventura colturale.
COLTIVARE MARIJUANA È SEMPLICE
La cannabis è coltivata in tutto il mondo dalle persone più diverse. L'autoproduzione è molto semplice e può offrire ottimi raccolti anche a chi non ha esperienza. Le uniche cose di cui avrete bisogno sono un minimo di conoscenza e sufficiente forza di volontà per seguire tutto il piano di coltivazione. Questi 10 semplici passi vi mostreranno come procedere dalla semina alla conservazione nei barattoli. Preparatevi ad unirvi ad una comunità in rapida crescita.
PASSO 1: DECIDERE SE COLTIVARE INDOOR O OUTDOOR
La prima decisione che un coltivatore deve prendere è lo stile da adottare. La coltivazione outdoor vale la pena se il clima è caldo e le piante ricevono almeno 8 ore di luce solare diretta al giorno. L'indoor, invece, consente di coltivare 365 giorni all'anno. La stagione colturale all'aria aperta nelle regioni meridionali più calde può andare da inizio primavera fino all'autunno. Nei climi più freddi delle regioni settentrionali, il miglior intervallo per coltivare si riduce alle 8-10 settimane più calde dell'estate.
Il tempismo è essenziale per i coltivatori outdoor. Seminate troppo tardi e i primi freddi invernali potrebbero rovinare le piante ormai vicine al raccolto. Seminate troppo presto e le varietà fotoperiodiche cresceranno in fase vegetativa per lunghi periodi di tempo, fino a quando il naturale ciclo giorno-notte si avvicinerà alle 12 ore di luce e 12 di buio, innescando la fioritura. I coltivatori indoor, invece, hanno il totale controllo sui cicli di luce.
PASSO 2: CONTROLLARE ACCURATAMENTE L'ILLUMINAZIONE
LUCE SOLARE
I coltivatori outdoor devono seminare al momento più opportuno. Per capirlo dovete verificare i dati meteo e le previsioni climatiche disponibili per la vostra località. Un altro importante fattore da valutare è se usare vasi o piantare direttamente nel suolo. Le piante di cannabis hanno bisogno di una forte luce solare. Se piantate in vaso potrete muovere più facilmente le piante in zone più soleggiate, in caso aumentassero le zone in ombra con l'avanzare della stagione. Inoltre, se il tempo dovesse peggiorare potrete riparare le piante al chiuso.
LE TRADIZIONALI LAMPADE PER LA COLTIVAZIONI
Per i coltivatori indoor è essenziale un kit di illuminazione e un timer. Le lampade HID sono una fonte di illuminazione affidabile e dai costi ragionevoli. Gli alimentatori digitali dimmerabili da 400W e 600W sono un'ottima scelta se state progettando una coltivazione con un determinato budget. Potete posizionare un estrattore all'altezza del riflettore per avvicinare la lampada alle piante e ridurre il calore in eccesso (e mantenere sotto controllo le bollette della luce). I micro-coltivatori che usano piccoli armadi o ripostigli dovrebbero accontentarsi di un sistema d'illuminazione da 250W.
Sia le lampade MH per la crescita vegetativa che quelle HPS per la fioritura si surriscaldano. I ventilatori di immissione ed estrazione d'aria dovranno essere abbastanza potenti da mantenere ottimali le condizioni ambientali. Quando si coltiva con più lampade può essere necessario un impianto d'aria condizionata. Le tre parti principali che compongono un tradizionale sistema di illuminazione sono l'alimentatore, la lampada e il riflettore, ancora oggi ampiamente usati dai coltivatori.
TECNOLOGIE D'ILLUMINAZIONE PIÙ AVANZATE
Le lampadine CFL sono più indicate come luci supplementari durante la fioritura o come unica fonte d'illuminazione durante la fase vegetativa, in alternativa alle lampade MH. Non si surriscaldano, ma la loro luce non penetra come quella emessa dalle lampade HID o LED. Si possono mantenere molto vicine alle parti apicali per limitare il consumo energetico.
Le luci a LED sono la tecnologia di illuminazione per i coltivatori indoor del futuro, oggi già disponibili. Purtroppo, i migliori kit a LED sono costosi, ma quelli a spettro completo (Full Spectrum) possono essere usati per l'intero ciclo di vita delle piante di cannabis e sono subito pronti per l'uso. Questo sistema di illuminazione di nuova generazione non richiede alimentatori, riflettori o lampade da sostituire tutti gli anni.
Tra i loro principali vantaggi, le luci a LED non si surriscaldano e, rispetto alle lampade HID, emettono molta più luce che calore. Se state pensando di coltivare cannabis per lunghi periodi di tempo, investire in un kit a LED di alta qualità vi farà risparmiare molti soldi. I kit a LED di ultima generazione hanno un'aspettativa di vita di circa dieci anni e consumano il 50-75% in meno di energia rispetto alle lampade HID. Nel lungo periodo, le luci a LED vi faranno risparmiare sulla bolletta della luce.
PASSO 3: SUBSTRATO
Le piante di cannabis possono crescere nei substrati più diversi. I tre più usati sono terra, fibra di cocco e substrati per colture idroponiche, come l'argilla espansa. La terra è la più indulgente e funge da tampone per le zone radicali. La fibra di cocco e i substrati per l'idroponica richiedono invece maggiore precisione nella concimazione. I coltivatori principianti preferiscono coltivare in terra proprio per questo motivo.
Tuttavia, avviare una coltura in cocco o idroponica non è per nulla difficile. D'altronde bisogna pur iniziare da qualche parte. La principale differenza è che il suolo contiene, normalmente, sufficienti sostanze nutritive per sostenere lo sviluppo delle piante nelle prime settimane di crescita, mentre le colture in cocco e idroponiche richiedono fertilizzanti sin dall'inizio.
Acquistate sempre substrati specifici per la cannabis nei grow shop. I terricci universali a lento rilascio dei centri di giardinaggio non sono adatti per la coltura della cannabis. Ci vuole molta esperienza e pratica per ideare un "super-suolo" personalizzato. Fino a quando non acquisirete sufficiente esperienza nella coltura della cannabis affidatevi ai substrati venduti nei grow shop. Sono piuttosto economici ed evitano spiacevoli sorprese.
PASSO 4: CONCIMAZIONE
I fertilizzanti specifici per la cannabis sono essenziali. Nella maggior parte dei grow shop potrete trovare pack appositamente disegnati per offrire tutte le sostanze nutritive per la crescita delle piante. Se ne possono trovare di diverse marche, con linee su misura per soddisfare le esigenze del substrato da voi scelto. Alcuni fertilizzanti sono formulati già con pH ottimale. Per i coltivatori principianti correggere ad ogni irrigazione il pH potrebbe essere solo un ulteriore motivo di preoccupazioni.
Se usate invece una linea di fertilizzanti con un pH non ottimale dovrete monitorare i livelli di pH del substrato, alzando ed abbassando i suoi livelli fino a raggiungere l'intervallo perfetto. Per farlo avrete bisogno di un pH-metro a penna e un flacone di soluzione per abbassare o aumentare il pH. Chi coltiva in terra deve mantenere un pH prossimo a 6,0-6,5, mentre nelle colture idroponiche e in cocco si deve mantenere il pH su valori di 5,5-6,0 per ottimizzare l'assorbimento delle sostanze nutritive.
In generale, i fertilizzanti chimici sono più adatti per le colture idroponiche in quanto creano meno accumuli di sale che potrebbero bloccare i sistemi d'irrigazione. I fertilizzanti organici sono invece perfetti per le colture in suolo. Con la fibra di cocco può essere necessario un apporto supplementare di calcio e magnesio.
I coltivatori principianti dovrebbero evitare integratori e stimolatori ed usare solo fertilizzanti di base. Le magiche pozioni e i meravigliosi elisir possono rivelarsi solo uno spreco di denaro in questi primi passi nella carriera colturale. Vi consigliamo piuttosto un piano di concimazione semplice, composto da macro e micronutrienti da alternare con sola acqua. Il silicio viene spesso trascurato, ma dovrebbe essere apportato come un integratore settimanale essenziale per tutti i substrati.
PASSO 5: SCEGLIERE CON CRITERIO I SEMI
La genetica sarà il fattore decisivo in tutte le colture di cannabis, sia indoor che outdoor. La migliore varietà sarà ovviamente la marijuana a voi più cara. Ma deve avere anche le dimensioni più adeguate ai vostri spazi. Per avere un'idea sulle possibili varietà da coltivare, date un'occhiata alla nostra Top 10 delle migliori varietà di cannabis femminizzate e autofiorenti.
Potete anche trovare una lista delle varietà più adatte alle vostre esigenze usando il nostro Trova Semi. Basta inserire le caratteristiche che state cercando e lasciare che il Trova Semi selezioni le corrispondenze più vicine ai dati da voi specificati.
Gli ibridi a predominanza indica e le varietà autofiorenti sono generalmente più facili da coltivare per i principianti. Non richiedono particolari cure, si allungano meno e completano il ciclo più velocemente, soprattutto rispetto alle varietà a predominanza sativa più alte e tardive. Piegature e potature sono tecniche che richiedono una certa abilità ed esperienza per essere padroneggiate. Se è la prima volta che coltivate evitate di complicarvi la vita e coltivate solo piante basse e cespugliose, piuttosto che alte e slanciate. Voler tutto e troppo presto può essere controproducente.
PASSO 6: GERMINARE I SEMI
Esistono diversi metodi per germinare i semi. Tuttavia, visto che siete nuovi nel mondo della coltivazione, vi basterà il metodo più semplice e con il più alto tasso di successo. Il kit Smart Start consente ai coltivatori meno esperti di germinare correttamente i semi. In 1-8 giorni i semi germogliano. Lo Smart Start va posizionato in una mini-serra per mantenere alta l'umidità relativa (UR). La cannabis preferisce una UR più alta, da 50 a 70%, fino alla transizione verso la fase di fioritura.
Smart Start
E se doveste decidere di coltivare all'aria aperta, allora vi consigliamo di germinare prima i semi al chiuso. Molti coltivatori li lasciano su un davanzale soleggiato per tutto lo stadio di plantula, prima di trapiantarli nei grandi spazi aperti. Le temperature diurne dovrebbero aggirarsi tra i 20 e i 30°C, senza scendere sotto i 15°C nelle ore notturne. Questo è l'intervallo termico ottimale per la maggior parte delle piante di cannabis.
PASSO 7: FASE VEGETATIVA
Non appena emergono dal substrato, le giovani plantule richiedono luce. Potete trapiantarle dallo Smart Start ai vasi definitivi non appena raggiungono i 2-3cm d'altezza. Le varietà di cannabis fotoperiodiche possono rimanere in crescita vegetativa per tempi indefiniti fino a quando verrà mantenuto un ciclo di luce di 18/6, ma normalmente si passano a fioritura dopo 4-8 settimane. I coltivatori outdoor devono iniziare in primavera/estate, quando le giornate sono più lunghe.
Le varietà autofiorenti sono caratterizzate da fasi di crescita vegetativa di 3-6 settimane e avviano la loro fioritura indipendentemente dal ciclo di luce. Queste varietà possono essere seminate anche fuori stagione, con ottimi risultati. Gli ibridi con genetica ruderalis richiedono almeno 18 ore di luce per l'intero ciclo di vita, che può durare dalle 8 alle 12 settimane. Nei loro primi stadi di sviluppo le piante di cannabis non richiedono grandi quantità di fertilizzanti e integratori. Sarà sufficiente un apporto di concimi azotati e di enzimi per lo sviluppo delle radici.
Le piante di cannabis sprigionano inoltre aromi molto pungenti. Se coltivate in casa sarà opportuno investire in dispositivi per controllare gli odori. Installate un filtro ai carboni attivi sull'estrattore d'aria con dispositivi per canalizzare e/o diffondere gli odori assorbiti attorno alle piante.
PASSO 8: FIORITURA
Le varietà fotoperiodiche coltivate indoor passano alla fase di fioritura quando ricevono un ciclo di luce 12-12. La fase di fioritura può richiedere dalle 8 alle 12 settimane. Il ciclo luce-buio dev'essere omogeneo e ininterrotto. All'aperto la cannabis fiorisce in modo naturale e gradualmente, man mano che le giornate si accorciano verso fine estate/inizio autunno. Come accennato in precedenza, la cannabis autofiorente avvia invece la sua fioritura indipendentemente dal ciclo di luce.
Le esigenze nutrizionali passano dall'azoto al fosforo e potassio. La concimazione azotata viene ridotta e le cime richiedono più P e K. Molti coltivatori apportano anche stimolatori per la fioritura in questa fase. Ci sono varietà di cannabis che possono raddoppiare o triplicare le altezze durante la fioritura. Nelle colture indoor le altezze delle lampade dovranno essere regolate più volte per evitare di bruciare le punte delle infiorescenze.
PASSO 9: RACCOLTO
Nell'ultima o penultima settimana di fioritura bisogna realizzare un accurato lavaggio del substrato di coltura con sola acqua o con una soluzione per il "flushing". I fertilizzanti rovinano i sapori quando si salta questo passaggio. Anche i fertilizzanti organici devono essere lavati via.
Potete basarvi sullo stadio di sviluppo dei peletti delle cime per valutare il momento migliore per raccogliere le piante. Quando il 50-75% dei pistilli avrà assunto colorazioni rossastre, arancioni, rosa o marroni, i fiori saranno maturi. Per una maggiore precisione potete usare un microscopio tascabile per osservare la testa dei tricomi. Quando la maggior parte sarà di color lattiginoso e alcuni tendente all'ambrato allora potrete raccogliere. Se invece fossero ancora trasparenti sarà meglio aspettare.
Per raccogliere le piante potete tagliare ramo per ramo o l'intera pianta alla base del fusto principale. A questo punto dovrete rimuovere la maggior parte delle foglie attorno ai fiori. Le foglioline ricoperte di resina possono essere messe da parte per produrre hashish. Indossate un paio di guanti in lattice e usate comode cesoie per la manicure delle cime, in modo da ripulirle al meglio.
PASSO 10: ESSICCAZIONE & CONCIA
Le cime appena raccolte e ripulite dalle foglie devono essere lasciate asciugare al buio per 10-14 giorni, a temperatura ambiente e con un 50% di umidità relativa, ideale per evitare le muffe. Alcuni coltivatori appendono le cime su una corda all'interno di armadi, mentre altri preferiscono rimuovere il maggior numero di rametti e posizionarle su reti, muovendole tutti i giorni per uniformare l'essiccazione. Le cime popcorn possono essere essiccate in sacchetti di carta marrone per circa una settimana.
Siete ovviamente liberi di fumare una marijuana essiccata da pochi giorni, ma se volete assaporare tutta la sua potenza, sapori e fragranze dovrete anche conciarla. Conservando semplicemente le infiorescenze per altre 2-3 settimane al buio e dentro a barattoli di vetro riuscirete a conciare la vostra marijuana.
L'ideale sarebbe mantenere un'umidità relativa del 60%, aprendo i barattoli 10 minuti ogni giorno, per prevenire l'eventuale accumulo di umidità. Se avrete pazienza potrete assaporare tutto il contenuto di cannabinoidi e il profilo aromatico della pianta.
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