In Che Modo La Cannabis Influisce Sull’apparato Digerente?
Gli effetti della cannabis variano da persona a persona e questo vale anche per l'impatto dell'erba sulla digestione. La maggior parte dei fumatori conosce molto bene la “fame chimica”, ma la relazione tra erba e sistema digestivo va ben oltre. Ecco cosa c’è da sapere sui potenziali effetti positivi e negativi della cannabis sulla digestione.
Non si può negare che la relazione tra cannabis e corpo umano sia estremamente complessa. Con le interazioni tra cannabinoidi e sistema endocannabinoide responsabili di gran parte delle nostre reazioni fisiologiche, ci sono ancora molti aspetti da analizzare e studi da condurre sui potenziali effetti della cannabis.
Tuttavia, un’area che sta attirando sempre più attenzioni è l’azione della cannabis sul sistema digestivo. E non ci stiamo riferendo solo alla fame chimica, sebbene svolga un ruolo importante. Cercheremo invece di definire i potenziali effetti della cannabis sulla digestione e sui problemi digestivi in un quadro più generale. Scopriamoli insieme.
In che modo la cannabis influisce sulla digestione
Come accennato, la cannabis interagisce principalmente con il sistema endocannabinoide. Partiamo quindi da questo punto. Conosciuto anche come SEC, il sistema endocannabinoide è composto da una serie di recettori distribuiti in tutto il corpo e cervello (sistema nervoso centrale). Tuttavia, i recettori dei cannabinoidi si trovano anche nel sistema digestivo.
È grazie a questi recettori complessi e perfettamente equilibrati se percepiamo degli effetti quando il nostro corpo entra in contatto con i cannabinoidi. Gli effetti risultanti possono avere conseguenze sia positive che negative sui consumatori, a seconda dell’individuo e della sua reazione.
Produzione di THC & grelina
Quando abbiamo fame, un ormone noto come grelina viene rilasciato all’interno del corpo. Questo ormone interagisce quindi con il nervo vago situato nel tratto gastrointestinale (GI), prima di essere trasferito in una parte del cervello chiamata ipotalamo, che gestisce questo tipo di segnali.
Secondo alcuni studi, il THC potrebbe aumentare i livelli di grelina, che andrebbe a sua volta ad inviare segnali al nostro cervello stimolando l’appetito. Nonostante possa sembrare una definizione molto precisa, quasi da manuale, questa fame è del tutto fasulla (Stromberg, 2014). Per cui, se doveste sentirvi incredibilmente affamati durante una sessione di canne, molto probabilmente la fame che sentite non è reale. Inoltre, c’è chi sostiene che il THC aumenti la nostra sensibilità all’olfatto e al piacere associato al mangiare, il che può aumentare sensibilmente l’appetito (Stromberg, 2014). Sono queste interazioni tra cannabinoidi e sistema endocannabinoide ad “ingannarci” facendoci mangiare più di quanto faremmo normalmente.
Patologie digestive che potrebbero trarre benefici dalla cannabis
Sebbene stimolare l’appetito o provocare la fame chimica siano solo un paio dei potenziali modi in cui la cannabis influenza il nostro sistema digestivo, numerose prove suggeriscono che potrebbe essere anche benefica contro alcune patologie digestive. Tutti sappiamo che molti consumatori di cannabis usano questa pianta esclusivamente per scopi olistici, per cui potrebbe trattarsi di una nuova area di benessere?
Sebbene la ricerca formale sugli effetti della cannabis sui problemi digestivi sia ancora agli albori, alcuni studi hanno esaminato la relazione tra cannabis e disturbi come le malattie infiammatorie intestinali (IBD) ed il morbo di Crohn.
Uno di questi studi (Naftali, 2011) osservò 30 pazienti affetti dal morbo di Crohn, rilevando la gravità della malattia prima e dopo l’assunzione di cannabis. Sebbene si tratti di uno studio isolato, i risultati sono promettenti. Tuttavia, per poter determinare la vera portata degli effetti della marijuana sulle malattie infiammatorie intestinali e sulle patologie correlate al tratto digerente sono necessarie ulteriori ricerche in questo campo.
La cannabis può causare problemi di digestione?
Nonostante la cannabis abbia la capacità di stimolare la digestione, purtroppo può avere effetti collaterali a breve e a lungo termine anche in questo ambito. Sebbene non siano gravi o pericolosi per la nostra vita, l’uso di cannabis potrebbe non essere adatto a tutti, soprattutto quando si tratta di problemi digestivi.
Come accennato, la cannabis ricca di THC può alimentare il rilascio di grelina che, a sua volta, può stimolare l’appetito. Tuttavia, potrebbe anche avere l’effetto opposto. Ognuno di noi reagisce in modo diverso alla cannabis e questo vale anche per l’appetito. Invece di sentire una forte fame chimica, una persona potrebbe perdere l'appetito per colpa della cannabis. Ciò può essere dovuto alla nausea associata all’assunzione di grandi quantità di cannabis o all’ansia e al nervosismo associati al consumo di THC. Sebbene questa reazione sia solitamente di breve durata, può avere un impatto potenzialmente negativo sulla digestione di una persona.
Per quanto riguarda gli effetti a lungo termine, ci sono un paio di patologie che possono derivare o essere amplificate dall’uso prolungato di cannabis. Sebbene siano estremamente rare, vale sicuramente la pena parlarne.
Sindrome iperemetica da cannabinoidi
Colpendo soprattutto i consumatori cronici di cannabis, la sindrome iperemetica da cannabinoidi provoca attacchi di nausea e vomito, nonché dolori allo stomaco. Sebbene sia estremamente rara, alcuni ritengono che sia causata da un’interruzione dei segnali dal tratto digestivo al cervello. Laddove piccole quantità di cannabinoidi possono essere elaborate rapidamente dal SEC, un uso eccessivo può teoricamente portare alcuni recettori a non rispondere nel modo corretto ai cannabinoidi, provocando i suddetti sintomi.
Per alleviare la sindrome iperemetica da cannabinoidi ci sono alcune soluzioni temporanee come fare un bagno o una doccia con acqua calda. Ma le persone gravemente colpite potrebbero optare per smettere definitivamente di usare la cannabis per non sentire mai più questi sintomi.
Tuttavia, secondo alcuni studi, anche una pomata ad uso topico a base di capsaicina potrebbe dare sollievo alle persone con questi sintomi. Una ricerca ha dimostrato che un gran numero di pazienti trattati con una pomata a base di capsaicina mostrava una sensibile riduzione dei sintomi fisici causati dalla sindrome iperemetica da cannabinoidi (Lee, 2021).
Pancreatite acuta indotta dalla cannabis
Sebbene sia un altro disturbo estremamente raro, esiste una forma di pancreatite acuta che potrebbe essere aggravata o potenzialmente causata dall’uso massiccio di cannabis. Con sintomi simili a quelli della sindrome iperemetica da cannabinoidi, la pancreatite acuta può causare forti attacchi di nausea, vomito e persino febbre. Uno studio (Barkin, 2017) ha scoperto che alcuni pazienti che usavano cannabis per alleviare i loro sintomi riscontravano effettivamente un peggioramento nelle loro condizioni di salute dopo ogni assunzione.
Da questo studio potreste pensare che la cannabis sia la principale responsabile della pancreatite acuta, ma le informazioni in nostro possesso sono ancora troppo scarse e la ricerca in questione è iniziata quando i pazienti avevano ormai manifestato i sintomi. Ciò potrebbe significare che alle loro spalle esisteva già un problema di salute latente e, di conseguenza, non dimostra il vero impatto della cannabis su questa patologia.
Perché alcune persone hanno problemi digestivi dopo aver assunto la cannabis?
Come avrete ormai intuito, la cannabis non causa intrinsecamente dei problemi digestivi. Allora perché alcune persone ne risentono ed altre no? Sebbene gli studi appena menzionati alludano sicuramente al fatto che la cannabis potrebbe avere qualche responsabilità, ci sono numerosi altri fattori in gioco.
Ovviamente, dovremo realizzare altre ricerche più minuziose per confermare il ruolo della cannabis nei problemi digestivi. I pazienti che hanno partecipato alla maggior parte degli ultimi studi sono considerati “consumatori assidui”, quindi il dosaggio, la frequenza e la durata del consumo di cannabis influiscono davvero su tali disturbi? Dobbiamo ancora scoprirlo con certezza, ma è probabile che la cannabis non sia l’unica causa dei problemi digestivi a cui viene associata.
Il futuro della cannabis e dell’apparato digerente
Non c’è dubbio che esistano dei vantaggi nell’uso della cannabis. Tuttavia, sebbene alcuni potrebbero ritenere di ottenere importanti benefici dell’uso di cannabinoidi come il THC, altri potrebbero scoprire che non reagiscono altrettanto bene. Questo è vero quando si tratta di cannabis in generale, soprattutto nel caso degli effetti della marijuana su appetito e digestione.
È una bella ed intricata matassa da sbrogliare. Come sappiamo, la cannabis provoca reazioni diverse a seconda di chi la consuma. Ecco perché è essenziale prendere delle decisioni ponderate e prendersi cura del proprio corpo. Se dovessero verificarsi effetti negativi a causa dell’uso di cannabis, interrompete immediatamente l’uso e consultate un medico.
- Barkin, J. A., Nemeth, Z., Saluja, A. K., & Barkin, J. S. (2017). Cannabis-Induced Acute Pancreatitis: A Systematic Review : Pancreas - https://journals.lww.com
- Lee, A., & Coralic, Z. (2021). Use of Capsaicin Cream in Cannabinoid Hyperemesis Syndrome in Patients Presenting to the Emergency Department. Annals of Pharmacotherapy, 106002802110185. - https://journals.sagepub.com
- Naftali T, Lev LB, Yablecovitch D, Half E, & Konikoff FM. (2011 Aug). Naftali, T., Lev, L. B., Yablecovitch, D., Yablekovitz, D., Half, E., & Konikoff, F. M. (2011). Treatment of Crohn’s disease with cannabis: an observational study. The Israel Medical Association Journal: IMAJ, 13(8), 455–458. - https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
- Stromberg, & J. . (2014). A Scientific Explanation of How Marijuana Causes the Munchies. Smithsonian Magazine. - https://www.smithsonianmag.com
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