Cos'è La Sinsemilla?
È una varietà di cannabis particolarmente forte o un metodo per coltivare marijuana? La risposta è sì in entrambi i casi. A prescindere da quanto conosciate la sinsemilla, abbiamo preparato un corso intensivo per spiegarvi il suo significato, aggiungendo infine le nostre tre varietà sinsemilla preferite, tutte da provare e assaporare.
Vi siete mai posti la domanda “cos’è la sinsemilla?”. Non preoccupatevi, non siete gli unici. In realtà, sinsemilla può avere due significati diversi. Continuate a leggere per scoprire i dettagli di questo famoso termine diffusosi nel lessico dell’industria cannabica.
COS’È LA SINSEMILLA?
Alcune persone usano questo termine per descrivere un tipo di marijuana particolarmente ricca in THC, come quella normalmente venduta ad Amsterdam o in California.
Come forse già saprete, la cannabis è una specie vegetale dioica, ovvero ci sono piante di sesso maschile e piante di sesso femminile e, per produrre semi, l'esemplare maschio deve impollinare l'esemplare femmina. In questo contesto, la parola sinsemilla viene usata per descrivere un modo di coltivare cannabis, dove i fiori delle piante femmina non entrano mai in contatto con il polline delle piante maschio e, pertanto, non potranno mai produrre semi.
Questa è la situazione più auspicabile. Se le cime delle piante femmina non sviluppano semi, le infiorescenze diventeranno molto più grandi e cariche di resina. La parola stessa “sinsemilla” proviene dallo spagnolo e significa letteralmente senza (sin) semi (semillas). Alcuni esperti di cannabis discutono ancora sul fatto che la sinsemilla possa, o meno, essere classificata come un tipo di marijuana. Siccome l'evoluzione della marijuana si deve alla coltivazione e all'ibridazione della pianta, tutto ciò che si concentra sul fiore rientra in una categoria a parte.
Per cui, anziché fare riferimento ad una specifica varietà, sinsemilla si riferisce ad una categoria di marijuana o al metodo di coltivazione usato per ottenerla.
STORIA DELLA SINSEMILLA
Ma da dove è saltata fuori questa parola spagnola? Per scoprirlo, dobbiamo risalire ai cartelli della droga di Guadalajara degli anni ’70. Se siete fan della serie Narcos di Netflix, probabilmente non vi siete nemmeno accorti di quante informazioni avete già acquisito sulla sinsemilla.
Al famoso ed eccentrico leader del cartello, Rafael Caro Quintero, viene attribuita la diffusione della sinsemilla che entrò a far parte delle abitudini dei consumatori di cannabis. Sebbene ci sia ancora disaccordo sul fatto che Quintero abbia inventato o meno la varietà senza semi, non c’è dubbio che grazie a lui l’interesse e la consapevolezza crebbero.
Fino agli anni ’60, in Nord America ed Europa ben pochi osavano coltivare le proprie piante di cannabis. La marijuana veniva invece importata direttamente dai suoi Paesi di origine: Afghanistan, Giamaica, Thailandia, Messico e Colombia. Queste piante erano a basso contenuto di THC e non erano così gradevoli da fumare, soprattutto a causa del gran numero di semi che contenevano. Per cui, quando i cartelli di Guadalajara iniziarono ad importare sinsemilla, venne subito accolta come lo standard di qualità più alto per la marijuana: alto contenuto di THC e molto più piacevole da fumare.
LA SINSEMILLA DEI GIORNI NOSTRI
Lontano da quei primi traffici gestiti dai cartelli, la sinsemilla è oggi molto più diffusa, grazie soprattutto alla facilità con cui la gente può autoprodursela. Sebbene sia quasi impossibile evitare che le piante cresciute liberamente in mezzo alla natura si impollinino l'una con l'altra, grazie alle serre controllate, alla diffusione di cloni femminili o semi femminizzati e alle tecniche idroponiche, è diventato piuttosto semplice prevenire la fecondazione dei fiori.
Grazie alle minori restrizioni sulla coltivazione, oggi chiunque (o quasi) può autoprodursi questa qualità d’erba, molto più piacevole da fumare e di qualità superiore.
LE 3 MIGLIORI VARIETÀ SINSEMILLA
Quando pensate alle migliori soluzioni per coltivare e fumare varietà di cannabis sinsemilla ad alto contenuto di THC, ci sono alcune opzioni che ci teniamo a consigliarvi.
GORILLA GLUE
La Gorilla Glue è un ibrido prevalentemente indica dall’impressionante potenza. Fino a poco tempo fa si poteva trovare solo negli Stati Uniti. In genere, le concentrazioni di THC delle sue cime oscillano tra il 24 e il 26%, ma sono stati segnalati casi in cui alcuni fenotipi sarebbero arrivati fino al 30%. Ciò significa che la Gorilla Glue è una delle indica più potenti del mercato. Sotto una lampada da 600W, cresce molto bene nelle colture indoor e richiede circa 9–10 settimane per completare la sua fioritura. Mostrando magnifiche foglie verde chiaro, il nome Gorilla Glue deriva dall’enorme produzione di resina che si attacca a qualsiasi cosa con cui venga a contatto!
KING'S BANNER
Creata dai fantastici ragazzi della Dark Horse Genetics, la King’s Banner è un impressionante ibrido indica di King Louie XIII x Joseph OG x Bruce Banner #3. Il nome è sicuramente più legato agli effetti della pianta che alle sue dimensioni. La King’s Banner rimane infatti piccola e compatta, ma arriva a produrre 25–30% di THC. Le dimensioni più contenute indicano che è una vera campionessa negli spazi limitati e il suo breve periodo di fioritura di 9 settimane la rende perfetta per i coltivatori impazienti.
WHITE FIRE OG
La White Fire OG è una raffinata miscela di Fire OG e The White, il cui risultato è un delizioso ibrido a predominanza indica. Man mano che la pianta cresce, sviluppa splendidi fiori color lavanda ricoperti di tricomi iridescenti. Con un contenuto di THC del 24–28%, questa pianta raggiunge altezze decenti e risponde molto bene alle tecniche SOG e ScrOG. Potete aspettarvi abbondanti raccolti di 660g/m² nelle colture indoor e fino a 600g/pianta all’aperto. Quando la fumerete noterete un “high” stimolante e cerebrale, la varietà sinsemilla più indicata per il “wake-and-bake”!
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