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In Che Modo Le Droghe Possono Migliorare Gli Esercizi Di Meditazione
7 min

In Che Modo Le Droghe Possono Migliorare Gli Esercizi Di Meditazione

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Le sostanze psichedeliche e la meditazione non sono concetti così distanti tra loro. Entrambi sembrano influire sulla connettività funzionale intrinseca del cervello, responsabile della ruminazione mentale. Scoprite tutto ciò che c'è da sapere sulle sostanze psichedeliche, la meditazione e i modi per combinare insieme questi due elementi.

MEDITAZIONE: COSA, COME E PERCHÉ?

In sostanza, la meditazione è una pratica che permette di accrescere la propria consapevolezza. Questa sorta di allenamento mentale richiede una profonda concentrazione. Durante la meditazione, la mente tende a soffermarsi su pensieri ripetitivi, un concetto definito come ruminazione mentale. Ad ogni modo, meditare non significa soltanto sedersi in totale silenzio. L'obiettivo è infatti riconoscere quando la mente sta rimuginando, essere consapevoli dei pensieri che inducono alla distrazione, e riuscire a riportare l'attenzione sul momento presente.

Questa procedura potrebbe essere paragonata, in un certo senso, all'allenamento della forza muscolare. Ogni volta che sollevate dei pesi, il vostro corpo si adegua aumentando la dimensione delle fibre muscolari, che permetteranno di gestire adeguatamente un tale carico. Quando sorprendete la vostra mente a vagare senza meta, l'azione del dirigere nuovamente l'attenzione al presente può modificare, nel corso del tempo, la struttura del vostro cervello.

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Una ricerca condotta alla Harvard University ha evidenziato come gli esercizi di meditazione possano influire fisicamente sul nostro cervello, e quali sono le ripercussioni a livello psicologico. Durante lo studio, i volontari sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale sia prima che dopo aver seguito un programma di otto settimane, in cui erano inclusi esercizi di meditazione. Le scansioni hanno rivelato un aumento di densità della materia grigia nell'ippocampo, area associata all'apprendimento e alla memoria. La densità era aumentata anche nelle aree associate alla consapevolezza di sé, alla compassione e alla introspezione. Al contrario, la materia grigia risultava meno densa nell'amigdala, regione collegata ad ansia, stress, e alla reazione di "attacco o fuga".

Inoltre, ulteriori indagini 1 suggeriscono che la meditazione potrebbe alleviare depressione, ansia e dolore. Oltre a favorire uno stato di pace e tranquillità interiore, la meditazione potrebbe risultare utile per coloro che soffrono di tali disturbi psicologici, essendo una pratica semplice e non invasiva.

SOSTANZE PSICHEDELICHE E MEDITAZIONE

SOSTANZE PSICHEDELICHE E MEDITAZIONE

Le sostanze psichedeliche e la meditazione sembrano occupare due posizioni completamente opposte. Le sostanze psichedeliche sono potenzialmente in grado di proiettare il consumatore in un'esperienza visionaria, talvolta caotica, e allontanare la sua mente dalla realtà. Al contrario, l'obiettivo della meditazione è distaccarsi dagli stimoli sensoriali eccessivi e concentrare la mente su un unico punto di ancoraggio, ad esempio il respiro.

Queste due esperienze sembrano agli antipodi, ma in realtà ciascuna potrebbe beneficiare dell'altra, ed entrambe potrebbero addirittura produrre risultati simili.

Le sostanze psichedeliche occupano un ampio spazio nelle culture di tutto il mondo, e sembrano ricoprire un ruolo integrante in quasi tutte le società indigene. Alcuni studiosi, come Terence McKenna, hanno persino affermato che le sostanze psichedeliche hanno contribuito all'evoluzione del cervello umano. Teorie a parte, alcune di queste sostanze sembrano effettivamente influire sulle stesse aree del cervello attivate dalla meditazione, e persino sulle stesse patologie psichiche.

In uno studio 2 pubblicato nel The Lancet Psychiatry, a 12 volontari affetti da depressione moderata o grave sono state somministrate capsule contenenti la psilocibina psicoattiva dei funghi allucinogeni. Durante la settimana di sedute post-trattamento, è stato rilevato che 8 pazienti su 12 mostravano una temporanea remissione dei sintomi. Nell'arco di tre mesi, 7 pazienti continuavano a mostrare un miglioramento della loro condizione.

Tali effetti potrebbero essere collegati all'azione della psilocibina su ciò che la neuroscienza definisce Connettività Funzionale Intrinseca (DMN). Questa rete è composta da aree cerebrali situate nel centro del cervello, ovvero i punti dove presumibilmente si sviluppa la ruminazione mentale. A quanto pare la psilocibina riesce a ridurre l'attività di questa zona, e ciò potrebbe risultare utile alle persone con costanti pensieri negativi e autodistruttivi. Il Dr. David Nutt, autore di questa teoria, ha dichiarato 3 che la psilocibina potrebbe contribuire a gestire la depressione, agendo in funzione della serotonina mancante e attivando gli stessi recettori di questo importante neurotrasmettitore che regola l'umore.

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Anche la meditazione è in grado di ridurre la connettività funzionale intrinseca. Un articolo 4 pubblicato sulla rivista Cognitive, Affective, & Behavioral Neuroscience evidenzia che la meditazione è associata ad una riduzione del pensiero ossessivo e autoreferenziale e della tendenza a distrarsi.

Oltre a generare effetti analoghi a livello cerebrale, le sostanze psichedeliche e la meditazione potrebbero rappresentare un perfetto abbinamento anche al momento dell'esperienza diretta. Ad esempio, il "set" e il "setting" sono due parametri fondamentali per prepararsi ad un trip psichedelico ottimale. Il "setting" si riferisce all'ambiente circostante, mentre il "set" riguarda lo stato mentale dell'individuo.

Una persona che pratica la meditazione da qualche tempo ha più probabilità di sperimentare un trip piacevole, perché la materia grigia del suo ippocampo è probabilmente più sviluppata. Allo stesso modo, la minor densità di materia grigia nell'amigdala potrebbe ridurre le sensazioni di panico associate ad un "brutto" trip. Non esistono prove scientifiche a sostegno di questa tesi. Tuttavia, una meditazione costante potrebbe limitare le sensazioni spiacevoli del trip, sia che assumiate ayahuasca, funghi allucinogeni, salvia, mescalina o acidi.

CANNABIS E MEDITAZIONE

CANNABIS E MEDITAZIONE

Cannabis e meditazione possono supportarsi a vicenda. Molti consumatori di cannabis confermeranno che la ganja è in grado di placare la mente e riportare l'attenzione al momento presente, favorendo la concentrazione, il flusso creativo e la serenità interiore.

La meditazione non è una pratica così semplice, e può anzi risultare particolarmente difficile se effettuata dopo una lunga giornata lavorativa. In tali circostanze la cannabis può offrire un valido aiuto, contribuendo a focalizzare la mente ed allontanando stress e pensieri ossessivi che potrebbero distrarre dall'esercizio di meditazione.

Le due principali sottospecie di cannabis, indica e sativa, sono celebri per i loro effetti opposti. Le indica generano sensazioni di stordimento, soprattutto a livello fisico. Le sativa sono apprezzate per i loro effetti stimolanti sul piano mentale. Entrambe possono risultare utili per la meditazione, ed agire da rilassanti per il corpo, o da stimolanti per la mente.

Qui sotto trovate tre varietà di cannabis perfette da consumare prima di una sessione di meditazione.

LE MIGLIORI VARIETÀ DI CANNABIS PER LA MEDITAZIONE

LE MIGLIORI VARIETÀ DI CANNABIS PER LA MEDITAZIONE

1. NORTHERN LIGHT BLUE AUTO

Northern Light Blue Auto è una varietà ibrida a dominanza indica perfetta per la meditazione. Queste cime aiuteranno la vostra mente ad allontanare i pensieri ripetitivi, e a focalizzarsi sul momento presente. La forte presenza di geni indica genera uno sballo prevalentemente fisico, ed una sensazione di pesantezza rilassante e confortevole. L'effetto si manifesta rapidamente e dura parecchio tempo. Grazie al livello di THC pari al 18%, lo sballo è molto intenso, ma non così violento da travolgere o distrarre il consumatore. Ogni boccata di Northern Light Blue Auto è accompagnata dalle note aromatiche dei terpeni, che arricchiscono il fumo di sfumature fruttate di mirtillo, lampone e fragola.

Northern Light Blue Auto produce un'abbondante quantità di cime: fino a 500g/m², dopo solo 55–65 giorni di maturazione. Gli esemplari mantengono un'altezza non superiore agli 80cm—ideale per le coltivazioni segrete.

Northern Light Blue Auto (Delicious Seeds) femminizzata

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Genitori: Northern Light Blue Auto x Blueberry Auto
Genetica: Auto a dominanza indica
Tempo Di Fioritura: 10-11 settimane dal seme fino alla raccolta
THC: 18%
CBD: Sconosciuto
Tipo di fioritura: Autofiorente

2. BLUE DREAM

Blue Dream è leggermente diversa dalla Northern Light Blue Auto. Tuttavia, l'intensità dei suoi effetti è simile, così come il contenuto di THC del 18%. Si tratta di una varietà a dominanza sativa, nata in California e discendente da ceppi parentali Blueberry e Haze. Lo sballo emerge rapidamente, con effetti stimolanti a livello cognitivo. Si può notare un aumento considerevole della concentrazione e una maggiore attenzione ai dettagli, abilità fondamentali per migliorare i propri esercizi di meditazione.
Queste cime vi aiuteranno a focalizzare la mente, rendendo più confortevole il tempo trascorso seduti in silenzio. Inoltre, questo effetto piacevole è accompagnato da fragranze di limone e terra.

Blue Dream sviluppa fiori stretti e allungati, con tricomi ricchi di resina. Dopo 65–70 giorni di fioritura si otterranno rese abbondanti.

Blue Dream (Zamnesia Seeds) femminizzata

(117)
Genitori: Blueberry x Haze
Genetica: 20% Indica / 80% Sativa
Tempo Di Fioritura: 9-10 settimane
THC: 19%
CBD: 0-1%
Tipo di fioritura: Fotoperiodo

3. LAUGHING BUDDHA

Laughing Buddha ha un nome che rispecchia chiaramente il tipo di effetti psicoattivi provocati dalle sue cime. Questa pianta a forte dominanza sativa genera vibrazioni ottimistiche e sballi prevalentemente cerebrali. Gli effetti stimolanti e positivi rendono piacevole ogni secondo della meditazione, offrendo al corpo un senso di leggerezza e tranquillità. I fiori sono ricchi di terpeni aromatici, ed emanano fragranze dolci e fruttate. I bassi livelli di CBD aggiungono lucidità e rilassamento allo sballo. Questa varietà pluripremiata è nata da ceppi parentali Thai e Jamaican.

Coltivata indoor, Laughing Buddha può produrre rese spettacolari, pari a 600g/m², e raggiungere altezze tra i 50 e i 100cm. Le cime ricoperte di resina saranno pronte per essere raccolte dopo una fioritura di 70–75 giorni.

Laughing Buddha (Barney's Farm) femminizzata

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Genitori: Thai x Jamaican
Genetica: 30% Indica / 70% Sativa
Tempo Di Fioritura: 11-12 settimane
THC: 18%
CBD: 0-1%
Tipo di fioritura: Fotoperiodo

ERBE CHE AIUTANO A MEDITARE

ERBE CHE AIUTANO A MEDITARE

La cannabis è un'erba davvero speciale, ma non è l'unica in grado di agevolare i vostri esercizi di meditazione. Queste tre erbe, servite sotto forma di tè, possono aiutarvi a rilassare la mente prima dell'attività di meditazione.

  • PASSIFLORA

La passiflora è una pianta di straordinaria bellezza. Produce fiori dai petali bianchi, viola e rossi, con stigma, ovario e antere uniti insieme a formare una struttura quasi aliena. Questa pianta rampicante è originaria degli Stati Uniti sud-orientali, e dell'America centrale e meridionale. Viene generalmente inserita nei giardini come ornamento, ma spesso è utilizzata anche per trattare condizioni come insonnia, ansia, disturbo da deficit di attenzione e nervosismo.

La passiflora è nota per i suoi blandi effetti sedativi, che possono aiutare a calmare la mente. La pianta è in grado di raggiungere tale risultato 5 grazie all'azione dei suoi componenti chimici, che si legano all'acido amminobutirrico (GABA) nei neuroni, influenzandone la ricaptazione. Il GABA è il principale neurotrasmettitore inibitorio nel cervello. Prolungandone la ricaptazione è possibile ottenere uno stato di quiete. Tali effetti lenitivi rendono la passiflora un'erba eccellente per le pratiche di meditazione.

Durante una interessante ricerca 6, pubblicata nel Journal of Clinical Pharmacy and Therapeutics, 18 volontari hanno ricevuto estratto di passiflora, mentre ad un altro gruppo di 18 pazienti sono stati somministrati farmaci ansiolitici. Tutti i partecipanti soffrivano di disturbo d'ansia generalizzato (GAD). Il gruppo che aveva ricevuto la passiflora ha mostrato una riduzione dell'ansia simile a quella del gruppo che aveva ricevuto gli ansiolitici. Ciò dimostra che la passiflora è un'erba efficace per combattere l'ansia.

  • SALVIA

La salvia è un'erba che viene spesso utilizzata durante cerimonie spirituali. Il suo nome scientifico è Salvia officinalis, ed è un subarbusto erbaceo perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, originaria delle aree mediterranee. Quest'erba viene usata spesso in ambito culinario, insieme ad altre piante come rosmarino e timo, per insaporire i piatti. La salvia è stata ampiamente usata anche in campo medico, come diuretico e analgesico per la cute.

La salvia contiene un'enorme quantità di principi attivi, tra cui acidi fenolici, flavonoidi, terpeni e polisaccaridi. Molti di questi composti potrebbero stimolare le funzionalità cognitive e la salute complessiva del cervello. Per questo la salvia è un'erba ideale per le pratiche di meditazione.

Un articolo 7 pubblicato sulla rivista Drugs in R&D esamina i potenziali effetti stimolanti e protettivi di queste sostanze, che favorirebbero l'aumento di granulociti neutrofili, i quali a loro volta regolano le funzioni cerebrali.

  • CAMOMILLA

Moltissime persone conoscono già la sensazione di calore e benessere offerta da una corroborante tazza di camomilla. La camomilla è una pianta simile alla margherita, che racchiude numerosi effetti benefici per la meditazione e per vari disturbi comuni. L'effetto calmante e rilassante delle molecole contenute in questo fiore è dovuto alle loro apparenti proprietà ansiolitiche. Non è ancora chiaro in che modo quest'erba raggiunga tale risultato, ma si presume che 8 i flavonoidi della camomilla influiscano sulla neurotrasmissione di GABA, noradrenalina, dopamina e serotonina.

Vale davvero la pena sperimentare ciascuna di queste erbe. Ad ogni modo, è importante fare attenzione ai possibili effetti collaterali o interazioni con i farmaci. Svolgete sempre delle accurate ricerche prima di consumare qualsiasi erba. Per maggiori informazioni consultate il vostro medico di fiducia.

USARE L'INCENSO PER LA MEDITAZIONE

USARE L'INCENSO PER LA MEDITAZIONE

Come tocco finale per migliorare la vostra pratica di meditazione e favorire il rilassamento mentale potete usare l'incenso. L'incenso prevede la combustione di materiale vegetale per rilasciare una piacevole fragranza nell'ambiente. Oltre ad emanare un aroma inebriante, l'incenso diffonde innegabilmente delle vibrazioni rilassanti, che aiutano a concentrare corpo e mente sul momento presente. Qualcuno potrebbe classificare questa pratica come un'attività da "hippie". In realtà, esistono alcune prove scientifiche a supporto dell'efficacia dell'incenso, o perlomeno del franchincenso.

Il franchincenso è la resina estratta da piante del genere Boswellia. A quanto pare, quando si inala il fumo generato da questa resina, si notano delle variazioni nell'attività cerebrale. Infatti, è stato segnalato 9 che questa forma di incenso può avere effetti psicoattivi. Il franchincenso attiva i canali ionici nel cervello, alleviando di conseguenza ansia e depressione.

Ovviamente, inalare una quantità abbondante di fumo prodotto dal franchincenso per lunghi periodo non è un'idea saggia. Potete provare ad usare degli oli essenziali per riprodurre tali effetti calmanti.

Una forma di incenso molto famosa e distensiva è il nag champa. È composto principalmente da legno di sandalo, e crea un'atmosfera rilassante, perfetta per la meditazione.

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MEDITAZIONE: CON O SENZA SOSTANZE

L'efficacia della meditazione dipende da come vengono praticati gli esercizi. Anche se non avete bisogno di usare sostanze durante la vostra attività di meditazione, le erbe citate in questo articolo potrebbero aiutarvi a migliorare ed ampliare l'esperienza sotto vari punti di vista. La scelta della pianta più adatta spetta solo a voi!

Luke Sumpter
Luke Sumpter
Con una laurea in Scienze Cliniche e della Salute ed una passione per la coltivazione delle piante, Luke Sumpter ha lavorato negli ultimi 7 anni come giornalista professionista e scrittore di articoli al confine tra cannabis e scienza.
Fonti
  • (n.d.). Meditation for Anxiety and Depression? - 01/06/2014 - https://www.hopkinsmedicine.org
  • (n.d.). Magic mushrooms trial for depression delayed by red tape | Imperial News | Imperial College London - https://www.imperial.ac.uk
  • (n.d.). - https://onlinelibrary.wiley.com
  • (n.d.). Burning incense is psychoactive: New class of antidepressants might be right under our noses - https://www.sciencedaily.com
  • Adrian L. Lopresti. (2017, March). Salvia (Sage): A Review of its Potential Cognitive-Enhancing and Protective Effects - https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  • Appel K, Rose T, Fiebich B, Kammler T, Hoffmann C, & Weiss G. (2011 Jun). Modulation of the γ-aminobutyric acid (GABA) system by Passiflora incarnata L - https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  • Garrison, Kathleen A., Zeffiro, Thomas A., Scheinost, Dustin, Constable, R. Todd, Brewer, & Judson A. (2015, September). Meditation leads to reduced default mode network activity beyond an active task - https://link.springer.com
  • Jay D. Amsterdam, Yimei Li, Irene Soeller, Kenneth Rockwell, Jun James Mao, & Justine Shults. (2009, August). A RANDOMIZED, DOUBLE-BLIND, PLACEBO-CONTROLLED TRIAL OF ORAL MATRICARIA RECUTITA (CHAMOMILE) EXTRACT THERAPY OF GENERALIZED ANXIETY DISORDER - https://www.ncbi.nlm.nih.gov
  • Robin L Carhart-Harris, Mark Bolstridge, James Rucker, Camilla M J Day, David Erritzoe, Mendel Kaelen, Michael Bloomfield, James A Rickard, Ben Forbes, Amanda Feilding, David Taylor, Steve Pilling, Valerie H Curran, & David J Nutt. (2016/07/01). Psilocybin with psychological support for treatment-resistant depression: an open-label feasibility study - https://www.thelancet.com
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