Quali Sono Gli Effetti Collaterali Del THC?
La cannabis ricca di THC è una delle droghe ricreative più popolari al mondo, nonché una delle erbe olistiche più ricercate. Anche se viene spesso elogiata per essere naturale e non tossica, il consumo di elevate quantità di THC può provocare effetti collaterali negativi. Continuate a leggere per scoprire quali sono e cosa fare per mitigarli.
Il THC è stato ben documentato come il principale composto psicoattivo della cannabis. E mentre molte persone credono ciecamente sugli effetti del THC (sia ricreativi che olistici), questo composto può anche produrre effetti collaterali in alcune persone e in circostanze specifiche. Fortunatamente, gli effetti collaterali del THC sono temporanei e si possono prevenire tenendo d'occhio l'ambiente, il luogo e la dose, insieme ad altri fattori.
Che cos'è il THC?
Il THC, o tetraidrocannabinolo, è uno dei composti attivi più abbondanti nella Cannabis sativa. Infatti, gli effetti psicoattivi della marijuana vengono spesso attribuiti esclusivamente a questa sostanza chimica.
Bisogna notare che, mentre il THC produce un effetto inebriante superiore a quello di altri cannabinoidi, ricerche recenti mostrano che lo sballo che sperimentiamo dall'uso di marijuana probabilmente deriva dalla sinergia tra tutti i composti attivi presenti nella pianta. Questa sinergia viene comunemente chiamata “effetto entourage”.[1]
Come funziona il THC?
Il THC offre i suoi effetti unici interagendo con il sistema endocannabinoide. Più specificamente, il THC ha una struttura chimica molto simile a quella dell'anandamide (un cannabinoide prodotto naturalmente dal corpo umano) ed è quindi in grado di coinvolgere direttamente i recettori CB1 nel cervello e nel corpo.
Quando il THC agisce sui recettori CB1, può innescare un'ampia varietà di reazioni nel corpo che possono influenzare:
- Umore e livelli di energia
- Concentrazione e pensiero creativo
- Richiamo e formazione della memoria
- Appetito e metabolismo
- Percezione del dolore ed infiammazione
- Sonno
- Percezione di spazio, tempo e realtà
I possibili effetti collaterali del THC
La cannabis ricca di THC è tra le droghe ricreative più utilizzate. Man mano che la nostra ricerca e comprensione della cannabis si espandono, stiamo imparando nuovi modi per utilizzare e somministrare questa pianta non solo per scopi ricreativi, ma anche olistici.
Tuttavia, sebbene il THC abbia una miriade di benefici, può anche produrre alcuni noti effetti collaterali, specialmente nelle persone con una bassa tolleranza ai suoi effetti, oppure quando viene assunto in grandi quantità. Di seguito, daremo un'occhiata più dettagliata agli effetti collaterali del THC, spiegheremo cosa potrebbe causarli e condivideremo dei suggerimenti per mantenere piacevoli le esperienze con la cannabis.
Bocca secca
La bocca secca, nota anche come secchezza delle fauci o xerostomia, è un effetto collaterale molto comune del THC. Gli studi suggeriscono che la cannabis provochi xerostomia quando il THC si lega ai recettori nelle ghiandole sottomandibolari presenti nella parte inferiore della bocca (queste ghiandole sono responsabili della produzione di circa il 75% della saliva).[4]
La stessa ricerca suggerisce che la cannabis ha anche maggiori probabilità di causare secchezza delle fauci se assunta in grandi quantità. Quindi, uno dei modi migliori per evitare la bocca secca è assumere piccole dosi di cannabis alla volta. Inoltre, è importante ricordarsi di bere molta acqua durante le sessioni per rimanere idratati ed aiutare ad alleviare questa sensazione fastidiosa.
Occhi rossi
Il THC è un vasodilatatore molto efficace, il che significa che può aumentare il flusso sanguigno in giro per il corpo, influenzando a sua volta la pressione sanguigna. Indipendentemente dal fatto che si preferisca fumare, vaporizzare o ingerire la cannabis, è probabile che a metà sessione ci si ritrovi con gli occhi rossi.
Come con la bocca secca, il fatto di avere o meno gli occhi rossi per via dell'uso della marijuana dipende in gran parte dalla dose. Quindi, se si desidera evitare questo effetto collaterale molto evidente, vale la pena prendere in considerazione l'assunzione di quantità più piccole. Come alternativa, è utile tenere a portata di mano un collirio per alleviare un grave caso di occhi rossi in un batter d’occhio.
Percezione alterata
Sebbene l'esperienza di ogni individuo con il THC sia differente, la maggior parte delle persone scopre che ha un impatto notevole sulla percezione. Ciò può includere alterazioni nella percezione del tempo e dello spazio, un profondo piacere per musica, film o arte, una grande connessione con la natura e/o persone, euforia ed altro ancora.
Le persone che fanno uso di marijuana regolarmente godono—almeno in una certa misura—di questo stato di percezione alterata. Tuttavia, potrebbe rivelarsi opprimente per alcuni, specialmente per coloro che non sono abituati agli effetti della cannabis, chi possiede una bassa tolleranza al THC, oppure coloro che provano una forma di marijuana con cui non hanno familiarità (come gli edibili o i concentrati).
Sfortunatamente, non esiste un vero modo per contrastare l’effetto della cannabis se non avere pazienza, ricordando che gli effetti sono temporanei e, ove possibile, lasciarsi andare e godersi il viaggio. Se state sperimentando un brutto effetto, valutate la possibilità di cambiare l’atmosfera ed il luogo andando fuori, mettendo della musica rilassante, accendendo o spegnendo le luci, ecc.
Fame chimica
La fame chimica è senza dubbio uno degli effetti collaterali più noti dell'uso della cannabis. Anche questo ha a che fare con la capacità del THC di interagire con il sistema endocannabinoide, il quale—insieme a molte altre cose—media la fame e l'appetito.
Sebbene non comprendiamo ancora bene la scienza dietro la fame chimica, alcune ricerche suggeriscono che il THC possa promuovere il rilascio di grelina, un ormone che aiuta ad incrementare l'appetito. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui (ad esempio) la cannabis stimola l'appetito nelle persone che soffrono di perdita di appetito a causa di una condizione medica o di un trattamento.
Un'altra spiegazione per la fame chimica è che il THC può interrompere la segnalazione dei neuroni che in genere aiutano ad innescare la sazietà. Infine, è stato anche dimostrato che il THC stimoli il rilascio di dopamina, la quale non solo riduce le nostre inibizioni, ma incrementa anche la quantità di piacere che riceviamo da attività piacevoli, come mangiare.
Letargia
Anche se la cannabis può essere stimolante ed edificante per alcune persone, può lasciare altri incollati al divano ed assonnati. Questo fenomeno soprannominato “blocco da divano” (o “inchioda-divano”) può essere spiegato da alcuni fattori differenti:
- Dose: È stato dimostrato che il THC ha un effetto più rilassante e soporifero se usato in grandi dosi.
- Preparazione e preparativi: Ad esempio, fumare marijuana mentre si è rannicchiati sul divano farà sentire più rilassati ed assonnati rispetto al fumare la cannabis sotto il sole all'aperto o in un incontro sociale.
- Profilo chimico: Le varietà indica sono state a lungo considerate più “assonnanti” delle varietà sativa. Tuttavia, un miglior indice per gli effetti prodotti è il profilo dei cannabinoidi e terpeni di una determinata varietà. Alcuni terpeni sono naturalmente più lenitivi e rilassanti, il contrario di quelli tonificanti od energizzanti, quindi provocano effetti più letargici.
Le varietà ad alto contenuto di THC hanno gli stessi effetti collaterali?
Gli effetti collaterali sopra descritti sono tutti relativamente lievi e di solito diminuiscono una volta che lo sballo svanisce. Tuttavia, c'è anche la preoccupazione per gli effetti collaterali più gravi associati alle varietà di cannabis particolarmente forti e ad alto contenuto di THC.
Ancora una volta, il modo in cui si provano gli effetti della cannabis dipendono in parte dalla chimica del proprio organismo, dalla tolleranza al THC, dalla preparazione mentale ed i preparativi dell'ambiente di consumo, dal modo in cui la si utilizza e dal profilo chimico della varietà. Tuttavia, gli effetti dipendono anche dalla dose e quindi c'è un certo fondo di verità nell'affermazione secondo cui la cannabis ad alto contenuto di THC produca effetti collaterali più intensi, compresi quelli descritti di seguito.
Paranoia
La ricerca mostra che l'uso di cannabis può provocare brevi episodi psicotici in alcune persone. Conosciuta come psicosi “cannabis-positiva”, alcuni dei sintomi principali di questi episodi psicotici temporanei includono paranoia e deliri.
Non ci sono molte informazioni scientifiche per comprendere appieno questo fenomeno o il motivo per cui colpisce determinate persone. Alcuni ricercatori suggeriscono che la psicosi “cannabis-positiva” potrebbe essere più probabile nei consumatori di marijuana che hanno già una predisposizione allo sviluppo di altre forme di psicosi, come la schizofrenia. Tuttavia, c’è molto dibattito sulla validità di queste affermazioni.
Se si prova paranoia o delusioni dovute all'uso di cannabis, è consigliato smettere di utilizzarla e parlare di questi sintomi con il proprio medico o con uno psichiatra. Bisogna tenere presente che la psicosi “cannabis-positiva” è temporanea e solitamente svanisce come fanno gli effetti a breve termine del THC.
Vertigini
Sebbene il THC non sia un composto tossico o fatale, quando viene consumato in dosi elevate può causare effetti collaterali molto spiacevoli, tra cui vertigini, disorientamento e—in una certa misura—una perdita delle capacità motorie. Similmente agli effetti del consumo eccessivo di alcol, questa combinazione di spiacevoli effetti collaterali viene spesso definita come “greening out” e in genere colpisce le persone che muovono i primi passi nel mondo della cannabis e non conoscono ancora la loro tolleranza ad essa. Oppure, chi smette di usare la cannabis per molto tempo e perde la propria tolleranza.
Sfortunatamente, proprio come non c'è nulla che si possa fare per tornare sobri dopo una notte di bevute pesanti, non c'è niente che si possa fare per invertire gli effetti del greening out. Quando è possibile, bisognerebbe bere dell'acqua, sdraiarsi in posizione fetale, tenere un secchio a portata di mano e cercare di dormire. Alcune persone scelgono anche di assumere l’olio di CBD nella speranza di mitigare gli effetti negativi del THC, anche se non è chiaro se questo cannabinoide non intossicante fornisca molta assistenza quando viene consumato molto tempo dopo l'assunzione del THC.
Nausea e vomito
Mentre alcune persone usano la marijuana nella speranza di portare sollievo al loro stomaco, quando viene consumato in grandi dosi, il THC può anche provocare nausea e vomito.
Se si consuma abbastanza cannabis da vomitare o sentirsi nauseati, è importante ricordarsi di bere acqua per rimanere idratati e, ove possibile, di consumare qualche tipo di caramella o frutta zuccherata (spesso, un rapido aumento degli zuccheri può aiutare a riprendersi quando si sta per svenire). Anche qui, alcune persone scelgono di assumere l’olio di CBD nella speranza di provare sollievo.
Gli effetti collaterali del THC svaniscono?
Mentre milioni di persone apprezzano gli effetti della cannabis (sia per scopi ricreativi che medici), ci sono momenti in cui il THC ed altri composti della cannabis possono produrre effetti negativi.
Fortunatamente, tutti gli effetti che abbiamo trattato in questo articolo sono temporanei. Nella maggior parte dei casi, svaniranno una volta che l'effetto della cannabis si sarà dissipato, o anche prima, se si riescono ad individuare in tempo e si seguono alcuni dei suggerimenti che abbiamo menzionato.
- (n.d.). WebMD. Cannabis: Overview. WebMD. - https://www.webmd.com
- (n.d.). National Health Service. Cannabis: the facts. NHS. - https://www.nhs.uk
- Nora D. Volkow, Ruben D. Baler, Wilson M. Compton, & Susan R.B. Weiss. (2014/06/06). Volow, N. et al. Adverse Health Effects of Marijuana Use. The New England Journal of Medicine. 370(23). Pages 2219–2227. 2014. - https://www.ncbi.nlm.nih.gov
- Prestifilippo JP, Fernández-Solari J, de la Cal C, Iribarne M, Suburo AM, Rettori V, McCann SM, & Elverdin JC. (2006 Sep). Prestifilippo, Juan P. et al. Inhibition of salivary secretion by activation of cannabinoid receptors. Experimental Biology and Medicine. - https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
- Ruby S. Grewal, MD, Tony P. George, MD, & FRCPC. (July 14, 2017). Grewal, Ruby S. et al. Cannabis-Induced Psychosis: A Review. Psychiatric Times. 34(7). 2017 - https://www.psychiatrictimes.com
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