L'Erba Del Pacifico: Che Fine Ha Fatto La Kava Kava?
La Kava Kava è stata utilizzata per centinaia di anni come erba ricreativa e medicinale, ma nell'ultimo decennio non se n'è più saputo nulla, se non attraverso critiche negative diffuse dalla stampa internazionale.
Cos'è dunque successo e qual è la reale pericolosità di questa pianta?
Tra le popolazioni indigene delle isole meridionali del Pacifico, la Kava Kava viene utilizzata da migliaia di anni. La radice secca viene mescolata in una bevanda non alcolica in grado di rilassare, migliorare l'umore e, inoltre, agire come sostanza afrodisiaca. Questa bevanda può essere degustata in compagnia, sia durante un incontro di lavoro che in occasione di eventi sociali più grandi. In breve, la Kava è adatta a momenti di socialità e divertimento.
Fino a qualche anno fa, la Kava era considerata uno degli integratori naturali più popolari venduti in Europa e negli Stati Uniti, ampiamente prescritta da dottori della medicina alternativa per il trattamento di disturbi quali l'ansia, l'insonnia e problemi di umore. Tuttavia, nel 2001 emersero improvvisamente dubbi e preoccupazioni legati alla sua sicurezza ed alcune testimonianze collegarono il consumo di Kava ad alcuni danni epatici. In Europa, la Kava divenne rapidamente una sostanza da tenere sotto controllo e le vendite subirono una battuta d'arresto. Nonostante ciò, la legittimità del suo conseguente divieto sono tuttora molto dibattute, dal momento che non esistono testimonianze su danni al fegato successivi a quelli riportati nel 2001 e, inoltre, studi e ricerche successive non sono state in grado di confermare la connessione. Ma prima di approfondire il discorso del divieto, diamo un'occhiata all'erba stessa.
La storia della Kava
La storia della Kava nel Sud Pacifico è strettamente correlata al divertimento sessuale e sensuale. Circolano numerosi racconti popolari sulla sua scoperta, tra le popolazioni che vivono in questa regione, ma il più importante fra questi narra di una sorta di incontro sessuale con la pianta.
Il racconto più famoso narra che:
Molti eoni fa, due sorelle stavano lavando patate selvatiche lungo la costa delle isole oggi conosciute come Vanuatu. A loro insaputa, un viaggiatore era giunto in quei luoghi qualche giorno prima, con un esemplare speciale di Kava e ivi lo aveva nascosto. Mentre le sorelle lavavano le loro patate, la pianta di Kava gettava un nuovo germoglio e gentilmente bussava nelle parti nascoste di una delle due donne. Lei si sorprese piacevolmente di questo suo eccitamento e si chiese cosa fosse a provocarlo, e fu così che la pianta di Kava venne scoperta. Le due sorelle esaminarono la pianta e decisero di portarla a casa, dove la piantarono e nutrirono in gran segreto per gli anni a venire.
A quel tempo si sapeva dell'esistenza di alcune varietà "minori" di Kava selvatica, alcune in grado di dare felicità, altre che provocavano un fastidioso mal di testa, rendendo l'uso di questa pianta selvatica un vero e proprio gioco d'azzardo. Una volta che la Kava delle due sorelle maturò, le donne si prodigarono per diffonderla anche agli altri villaggi della loro comunità, presentandola come la Kava originale: "Se berrete da questa Kava, non vorrete mai più bere la Kava selvatica. Questo tipo di Kava è in grado di darvi un piacere molto più grande", asserivano.
Naturalmente, tutti si dimostrarono ansiosi di provarla. Una vergine del villaggio fu scelta appositamente per l'occasione e le fu affidato il compito di preparare la bevanda di Kava, che venne poi offerta agli uomini del villaggio. Gli uomini vennero sopraffatti da un immenso piacere, provocato dalla Kava, e concordarono sul fatto che si trattasse realmente della Kava originale. Da quel giorno, le sorelle coltivarono la Kava partendo dalle talee dell'originale, ed è così che la Kava originale è arrivata fino ai giorni nostri.
Perché tanto scalpore, allora?
Sebbene la Kava sia stata utilizzata per centinaia di anni senza effetti collaterali negativi documentati, testimonianze recenti hanno riportato di possibili danni al fegato derivanti dal consumo di questa pianta, che causerebbe epatotossicità. In conclusione, la Kava oggi è una pianta regolamentata in diversi Paesi.
Ci sono due ragioni che spiegherebbero i danni al fegato citati. Innanzitutto, solo le radici venivano utilizzate, tradizionalmente, per la preparazione della bevanda a base di Kava. La parte superiore della pianta, foglie incluse, è notoriamente tossica e non va mai utilizzata. Tuttavia, alcuni venditori senza scrupoli, guardando al proprio guadagno, vendettero anche le foglie, senza mettere in guardia sulla loro tossicità. Alcuni fornitori delle isole Fiji hanno dichiarato che le compagnie europee acquistarono grandi quantità di foglie e steli di Kava per il commercio, per quanto tradizionalmente questi non siano mai stati utilizzati. Di conseguenza furono immessi sul mercato alcuni "lotti difettosi".
Il secondo punto critico riguarda lo stesso studio condotto in Germania e in Svizzera. Durante questa ricerca, sono stati esaminati 30 casi in cui la Kava avrebbe provocato tossicità sul fegato e, prontamente, la pianta è stata ritenuta la diretta responsabile. Tuttavia, questo tipo di studio fu condotto senza alcuna indagine sulla vita dei soggetti sottoposti ai test, senza, quindi, indagare se tra questi vi fossero consumatori di alcolici o di droghe e farmaci vari. Alcool e medicinali sono noti per provocare danni al fegato ed una possibile interazione con la Kava non è mai stata approfondita. Ovviamente, ci troviamo di fronte ad una logica di lavoro distorta. Infatti, come qualcuno suggerisce, non si tratta di mancanza di buon senso, ma piuttosto di una decisione molto consapevole volta al ritiro dal commercio di una pianta dagli effetti benefici. Dopo tutto, essendosi rivelata per la sua reale efficacia, la Kava potrebbe essere considerata addirittura una "rivale" per le compagnie farmaceutiche.
In definitiva, il divieto della Kava pare essere il risultato di un certo numero di fattori. Lo studio sopra citato fu sponsorizzato dall'industria farmaceutica prima di tutto, e le foglie furono utilizzate durante le sperimentazioni. Inoltre, non vennero tenute in considerazione eventuali patologie epatiche preesistenti nei soggetti presi in esame. I risultati, di conseguenza, furono viziati ma lo studio venne preso come prima giustificazione per il divieto della Kava in Europa.
Ma allora, la Kava si può ritenere sicura?
Quest'erba è stata usata in maniera sicura per centinaia di anni, senza che nessuno abbia mai riportato casi di tossicità manifesta. Un unico studio, ovviamente isolato e impreciso, ha messo in discussione il profilo della sicurezza di questa pianta. Se preparata in maniera corretta e in assenza di preesistenti patologie epatiche, esiste una minima probabilità che la Kava si riveli nociva per l'uomo. Come per ogni cosa, si può abusare nell'uso della Kava e lo si può fare in maniera irresponsabile. Tuttavia, se consumata in maniera appropriata e con moderazione, la Kava rappresenta un modo sicuro per rilassarsi e lasciarsi andare.