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Tutto Ciò Che C'è Da Sapere Sui Tricomi
7 min

Come Aumentare La Produzione Di Tricomi Nella Cannabis

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Pronti a portare le vostre piante di cannabis al livello successivo? Continuate a leggere per scoprire come agire durante il ciclo di vita di una pianta di cannabis per massimizzare la produzione di tricomi, aumentando i livelli di cannabinoidi e terpeni.

I tricomi sono la linfa vitale delle cime di cannabis. Senza di loro, non ci sarebbero i sapori, i cannabinoidi e, soprattutto, lo sballo. Tuttavia, la maggior parte dei coltivatori non si limita ad aspettare semplicemente che le piante sviluppino i tricomi senza intervenire sulla loro produzione. Con qualche semplice variazione durante le settimane di fase vegetativa e di fioritura, possiamo massimizzare la produzione di tricomi, aiutando le cime resinose a raggiungere il loro pieno potenziale.

Ma prima di entrare nel vivo dell'argomento, cerchiamo di capire cosa sono esattamente i tricomi e perché lo stress è un principio fondamentale per aumentare la loro produzione.

Cosa sono i tricomi?

Cosa Sono I Tricomi?

Provate ad osservare al microscopio le cime di cannabis e noterete migliaia di piccoli “funghi” ghiandolari bianchi che sporgono dalla superficie. Ebbene, non si tratta di funghi, ma bensì di tricomi caratterizzati da una punta bulbosa (da qui il loro soprannome di “funghi”). Questa punta bulbosa ospita la resina contenente terpeni e, ovviamente, cannabinoidi come il THC. In poche parole: fumare erba senza tricomi sarebbe un’esperienza poco eccitante.

Ovviamente, le piante di cannabis non si sono evolute nel corso di migliaia di anni solo per sviluppare tricomi affinché l'uomo potesse poi fumarli e vaporizzarli. I tricomi sono invece un meccanismo di difesa biologico usato dalle piante di cannabis per proteggersi da parassiti ed agenti patogeni. Ed è proprio concentrandosi sulla natura protettiva dei tricomi che i coltivatori possono migliorare o aumentare la loro produzione.

Perché lo stress “buono” è così importante per la produzione di tricomi?

Perché Lo Stress “buono” È Così Importante Per La Produzione Di Tricomi?

Incoraggiando le piante di cannabis ad attivare le loro difese, possiamo aumentare la produzione di resina e, di conseguenza, la produzione di cannabinoidi e terpeni. Tuttavia, la chiave è discernere tra stress buono e stress cattivo (quello che alla fine ostacolerà o addirittura ucciderà le piante).

La spiegazione più semplice per capire come lo stress buono aiuti la produzione di tricomi è pensare alla risposta del nostro corpo alle situazioni stressanti. Lo stress è una reazione inevitabile e spesso necessaria che non solo ci aiuta a concentrarci, ma può anche aumentare la nostra resistenza (un effetto positivo in caso di scadenze di lavoro dell’ultimo minuto). Quando dobbiamo portare a termine un incarico imminente, il fattore di stress non è infinito, in quanto sappiamo che tale situazione prima o poi finirà.

Per aumentare la produzione di tricomi, dobbiamo applicare lo stesso principio alle piante di cannabis, sottoponendole a diverse situazioni stressanti, ma pur sempre gestibili. Infliggendo una piccola dose di stress ad una pianta durante le settimane di fase vegetativa e di fioritura, riuscirete ad attivare il suo meccanismo di autodifesa ed aumenterete la produzione di resina, senza causare danni irreparabili.

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Durante la fase vegetativa

Durante La Fase Vegetativa

Una giovane piantina potrebbe essere nata solo da poche settimane, ma ciò non significa che non possa essere sottoposta ad un po’ di stress per ottenere una pianta più forte. Anche se non è detto che lo stress aumenti direttamente la produzione di tricomi (dato che in questa fase non si sviluppano), può comunque aiutare la struttura e la stabilità della pianta, il che avrà effetti benefici sul futuro sviluppo dei tricomi.

Stressare le piante di cannabis con tecniche di training

Esistono due opzioni per sottoporre una giovane pianta di cannabis ad una dose di stress: Low Stress Trainig (LST) e High Stress Training (HST). La prima comprende diverse tecniche per piegare e manipolare delicatamente la crescita delle piante affinché prendano la forma desiderata, mentre la seconda è molto più aggressiva e, di solito, comporta il taglio o la rottura dei rami, quando le piante hanno ormai sviluppato diversi nodi.

Entrambe le opzioni funzionano bene, ma è meglio avvicinarsi all’HST una volta acquisita maggiore esperienza. Se non avete mai adottato tecniche come il Super Cropping o il Main-lining, vi consigliamo di attenervi al Low Stress Training. Non dimenticate che lo stress è uno dei tanti trucchi per aumentare la produzione di tricomi e dovete assicurarvi che ogni pianta abbia il tempo sufficiente per riprendersi. Le tecniche LST (come lo ScrOG) hanno un impatto sulla crescita delle piante nettamente inferiore rispetto a quelle HST.

All'inizio del periodo di fioritura

All'Inizio Del Periodo Di Fioritura

La fase vegetativa è arrivata al termine senza alcun intoppo e le piante di cannabis sono pronte per passare alla fioritura. È in questa importante fase di transizione che potete apportare alcune semplici modifiche per mettere in moto la produzione di tricomi.

Integratori per aumentare i tricomi

Stimolare la produzione di tricomi attraverso l'apporto di specifici integratori può sembrare un suggerimento banale, ma viene spesso trascurato. Questo non vuol dire che una miscela di terriccio di qualità ed un rapporto standard NPK non farà miracoli nella maggior parte dei casi, ma qui l’obiettivo è spingere al massimo la produzione di tricomi.

Pertanto, ci sono diverse miscele concimanti che potete utilizzare con una combinazione specifica di macro e micronutrienti. Non entreremo nello specifico di ciascun prodotto, ma assicuratevi di seguire le raccomandazioni di dosaggio del produttore per ottenere i migliori risultati.

Usate luci molto luminose

Le piante di marijuana fotoperiodiche progrediscono attraverso il loro ciclo di vita in base ai cambiamenti nelle ore di luce a cui vengono esposte. Tuttavia, se il vostro obiettivo è trarre il massimo dalle vostre piante, dovete andare oltre la semplice regolazione di un programma di illuminazione. Per farlo, vi consigliamo di raggiungere l’intensità di luce e la copertura luminosa ottimale. L’ottimizzazione della qualità e dell'esposizione durante le ore di luce accesa massimizzerà la capacità delle piante di sviluppare cime grandi e resinose.

Un paio di trucchi che potete adottare includono l’aggiunta di luci laterali per garantire una copertura completa su tutta la chioma. Potreste anche optare per i LED in modo da poter posizionare le luci il più vicino possibile alle piante, senza bruciature o problemi di calore. Infine, considerate di rivestire la stanza o l’armadio di coltivazione con materiale riflettente per migliorare la copertura luminosa complessiva (un'alternativa molto più economica rispetto all’illuminazione supplementare).

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2–3 settimane prima del raccolto

2–3 Settimane Prima Del Raccolto

Con una routine nutritiva ben consolidata ed una o più luci ben posizionate, le vostre piante sono cresciute sane e forti. Anche se la data del raccolto si avvicina, ci sono ancora un paio di cose che potete fare per continuare a spingere al limite la produzione di resina.

Aggiungere luce UV-B

Alcuni coltivatori sostengono che la produzione di tricomi possa aumentare grazie all’esposizione ai raggi UV-B, soprattutto durante le ultime settimane della fase di fioritura. E sebbene manchino ricerche scientifiche sull’argomento, i tricomi aiutano teoricamente a proteggere le piante di cannabis dai raggi UV e, aumentandone l’esposizione, la produzione di resina aumenterà di conseguenza.

La fonte più facilmente disponibile di raggi UV-B è una luce di coltivazione ad alogenuri metallici. Ciò significa aggiungere una lampada di questo tipo alla coltivazione, un’alternativa semplice e relativamente economica. Bisogna però fare molta attenzione ai raggi UV-B e ai danni che possono causare sia alle piante che ai coltivatori. Evitate di esporre le piante di cannabis a quantità eccessive di UV-B, almeno non prima di 2 o 3 settimane dall'inizio del loro sviluppo. Come coltivatori, assicuratevi sempre di indossare occhiali ed indumenti protettivi per limitare l’impatto sugli occhi e sulla pelle.

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Modificate l’umidità e la temperatura

L’umidità e la temperatura sono fondamentali per coltivare con successo. Infatti, non riuscireste mai ad arrivare alla fase di fioritura senza livelli adeguati di entrambi. Quindi, perché dovreste cambiare questi parametri quando mancano 2 o 3 settimane al raccolto?

Quello che vogliamo simulare sono le condizioni ambientali a cui verrebbero esposte le piante di cannabis in natura, imitando l’arrivo dell’inverno. Abbassare le temperature a 15–16°C e l’umidità a 35–40% aiuta a raggiungere questo obiettivo, pur mantenendo le condizioni ambientali entro livelli tollerabili. Questa variazione dice alle piante che “l’inverno è alle porte” e le incoraggia a dedicare tutte le loro risorse alla fioritura e alla produzione di tricomi (e, quindi, di terpeni e cannabinoidi) prima che sia troppo tardi.

7–10 giorni prima del raccolto

7–10 Giorni Prima Del Raccolto

A questo punto, le cime sono ben formate e dovreste notare che alcuni rami si piegano sotto il peso di tutto il vostro duro lavoro. Detto questo, negli ultimi 7–10 giorni potete ulteriormente massimizzare la produzione di tricomi con le giuste conoscenze.

Trafiggere il gambo separandolo verticalmente

Nonostante sia una pratica alquanto controversa, trafiggere il gambo di una pianta separandolo verticalmente è una tecnica ad altissimo stress che può ottimizzare o distruggere un raccolto (letteralmente). Anche conosciuta con il nome inglese “splitting”, si tratta di una tecnica rivolta soprattutto a chi ha esperienza nella coltivazione della cannabis. Tuttavia, con l'aiuto di un bisturi, questa pratica consiste nel dividere il gambo trafiggendolo verticalmente e, successivamente, inserendo nella ferita degli stecchini per evitare che l’apertura si chiuda. In questi casi bisogna seguire alla lettera una guida passo passo, poiché troppo stress così vicino al raccolto potrebbe rovinare tutto il vostro duro lavoro.

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Realizzare il lavaggio delle radici per prevenire il blocco dei nutrienti

Il lavaggio delle radici è una pratica comune tra i coltivatori ed una delle tecniche per stressare le piante più semplici della nostra lista. Il principio alla base del lavaggio delle radici è rimuovere tutti i fertilizzanti in eccesso nel terreno, creando alla pianta un piccolo shock. Invece di avere accesso immediato a tutto ciò di cui ha bisogno, la pianta dovrà ora concentrarsi esclusivamente sul mantenimento e sullo sviluppo delle cime utilizzando le proprie riserve di nutrienti. Se tutto andrà bene, i livelli di terpeni e cannabinoidi dovrebbero aumentare.

48 ore prima del raccolto

48 Ore Prima Del Raccolto

A pochi giorni dal raccolto delle cime ormai mature, potete applicare due tecniche finali per aumentare le possibilità di successo.

Irrigare con acqua ghiacciata

Un’altra tecnica che si basa su supposizioni in gran parte infondate, ma la cui popolarità è cresciuta nel corso degli anni, è l’irrigazione delle piante di cannabis con acqua ghiacciata. Presumibilmente, il principio è provocare un forte shock all’apparato radicale della pianta e causare sufficiente stress da promuovere la produzione di tricomi, senza rovinare il raccolto. Dovrete innaffiare con acqua ghiacciata quando le piante di cannabis saranno quasi pronte per essere raccolte.

Mantenere le piante di cannabis al buio totale per 24–48 ore

Ancora una volta, questa tecnica cerca di imitare le condizioni che una pianta di cannabis potrebbe sperimentare in natura. Sottoponendo le piante a 48 ore di oscurità totale subito prima del raccolto, alcuni coltivatori sostengono che le piante ricevano il messaggio di aver perso la loro occasione di fiorire man mano che le notti iniziano ad allungarsi.

Anche se saremo noi a manipolare l'ambiente di crescita, spegnere le luci poche ore prima del raccolto non suppone alcun lavoro extra, per cui vale la pena provarci. Assicuratevi solo di mantenere la temperatura e l’umidità bilanciate durante la fase di oscurità per prevenire la putrefazione o la muffa delle cime all’ultimo minuto.

Che aspetto hanno i tricomi quando sono pronti?

Che Aspetto Hanno I Tricomi Quando Sono Pronti?

Sono stati mesi entusiasmanti e lungo il percorso avete provato alcuni o tutti i suggerimenti descritti in questo articolo con l’obiettivo di migliorare la produzione di tricomi. E adesso? È ora di raccogliere, ovviamente! Tuttavia, se dovessimo offrire un ultimo consiglio sarebbe quello di raccogliere le cime al momento ottimale. Se raccogliete troppo presto, limiterete la produzione di tricomi. Se raccogliete troppo tardi, i cannabinoidi come il THCA inizieranno a degradarsi trasformandosi in CBNA.

Esistono diversi modi per sapere quando le cime sono pronte per essere raccolte, ma uno dei più comunemente accettati è controllare la colorazione dei tricomi con un microscopio.

Raccogliere quando il 50–70% dei tricomi è diventato bianco lattiginoso. Combinate questo metodo con quello dei pistilli, controllando che la maggior parte abbia assunto una colorazione più scura, passando dal bianco al rosso o ambra.

Dovrete comunque sottoporre le vostre cime ad un’accurata essiccazione e concia, ma quello che avrete tra le mani dovrebbe essere il bottino più carico di tricomi della vostra carriera di coltivatori di marijuana. Ricordatevi che nessuna quantità di stress può superare la genetica di una pianta. Iniziare con varietà di marijuana rinomate per la loro produzione di tricomi ed adottare le tecniche elencate in questo articolo è il modo migliore per massimizzare la produzione di tricomi.

Luke Sholl
Luke Sholl
Da oltre dieci anni, Luke Sholl scrive articoli sulla cannabis, sulle potenziali proprietà benefiche dei cannabinoidi e sull'influenza positiva della natura. Lavorando su numerosi testi incentrati sui cannabinoidi, pubblica un'ampia varietà di contenuti digitali, supportati da una forte conoscenza tecnica e da ricerche approfondite.
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