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Per Quanto Tempo Rimane Il THC Nell'Organismo?
8 min

Per Quanto Tempo Rimane Il THC Nell'Organismo?

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La cannabis può rimanere nell'organismo anche molto tempo dopo la fine dello sballo, il che significa che si può risultare positivi ad un test antidroga anche se non si fuma da diversi giorni. Vi illustreremo i diversi fattori che influenzano il rilevamento e vi forniremo alcuni preziosi consigli per eliminare più velocemente i residui di THC.

Il THC (o meglio i suoi metaboliti) può rimanere nel nostro organismo per diversi giorni dall'ultima volta che abbiamo consumato cannabis. Questo significa che si può risultare positivi ad un test antidroga anche se non si fuma da molto tempo. Vi illustreremo i diversi fattori che possono dare esito positivo in un controllo antidroga e vi forniremo alcuni preziosi consigli per smaltire il più velocemente possibile le tracce di THC.

Sebbene gli effetti del THC svaniscano in tempi relativamente brevi, i suoi metaboliti (cioè i composti prodotti all'interno dell'organismo una volta metabolizzato il THC) possono essere rilevati nell'organismo molto tempo dopo l'ultima assunzione. Se si è sottoposti ad un controllo antidroga, questa possibilità può spaventare. Il tempo esatto di permanenza della cannabis nell'organismo dipende da numerosi fattori, come il metodo di consumo, la frequenza d'uso ed il tipo di test antidroga. Nei seguenti paragrafi vi illustreremo i fattori più importanti che influenzano la permanenza del THC nell'organismo e come eliminarlo il più velocemente possibile.

Come agisce la cannabis sul nostro organismo?

Come agisce la cannabis sul nostro organismo?

La cannabis contiene centinaia di composti diversi, ma il componente responsabile dello sballo è il THC (Δ⁹-tetraidrocannabinolo). Quando si fuma o si vaporizza la cannabis, il THC entra rapidamente nel nostro flusso sanguigno, mentre quando si usano altri metodi di consumo (come gli edibili) ci mette molto di più a fare effetto perché richiede più tempo per essere assorbito dal corpo.

Gli effetti degli edibili sono anche più forti e duraturi di quelli della cannabis fumata o vaporizzata. L'ingestione di marijuana provoca uno sballo che tende a durare dalle 2 alle 10 ore, mentre quando viene fumata o vaporizzata dura dai 30 ai 60 minuti. Tuttavia, anche quando viene fumata, gli effetti dell'erba possono farsi sentire fino a 24 ore dopo il consumo.

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Dopo aver fumato, il THC che entra nel sangue viene rapidamente scomposto dall'organismo (principalmente nel fegato), dove viene convertito in metaboliti. Questi metaboliti si accumulano nell'organismo dissolvendosi nei tessuti grassi, fino ad essere lentamente eliminati attraverso l'urina ed in parte depositati nei capelli. I due principali metaboliti del THC sono l'11-idrossi-THC (THC-OH) e l'11-carbossi-THC (THC-COOH).

Quanto tempo rimangono i metaboliti del THC nell'organismo?

Quanto tempo rimangono i metaboliti del THC nell'organismo?

Purtroppo, non esiste una risposta precisa a questa domanda. Il nostro organismo può impiegare fino a 90 giorni per liberarsi completamente delle “tracce” di marijuana. Ciò è dovuto al modo in cui vengono metabolizzati all'interno del nostro corpo. Il tempo esatto può variare significativamente da persona a persona, a seconda di vari fattori, tra cui la costituzione e le abitudini di consumo.

Tra i fattori che potrebbero influenzare i tempi di permanenza, troviamo l'indice di massa corporea (IMC), la frequenza con cui si consuma cannabis, il tipo e la quantità d'erba che si assume, il metodo di consumo ed il sesso biologico (livelli di estrogeni). Nei prossimi paragrafi affronteremo questi ed altri aspetti in modo più dettagliato.

Fattori che influenzano il rilevamento del THC

Fattori che influenzano il rilevamento del THC

La cannabis agisce su ognuno di noi in modo leggermente diverso. Come abbiamo già accennato, i tempi di rilevamento dei metaboliti del THC nel nostro organismo possono essere influenzati da una serie di fattori legati al consumo e alle condizioni fisiche. La finestra di rilevamento dipende anche dal tipo di test antidroga (su cui torneremo più avanti). In genere, l'uso di cannabis può essere rilevato per tempi più lunghi quando si assumono dosi più elevate e con una maggiore frequenza.

Se dovete sottoporvi ad un test antidroga, conoscere questi fattori può aiutarvi a valutare meglio la vostra situazione e a superare le analisi senza troppi problemi.

🔍 Indice di massa corporea

Si ritiene che l'indice di massa corporea (IMC) possa incidere sul modo in cui un consumatore elabora il THC. Questo cannabinoide è una sostanza chimica altamente solubile nei lipidi, il che significa che si attacca facilmente alle cellule di grasso. Questo aumenta il tempo richiesto dal corpo per eliminare completamente i composti della cannabis ed è in parte il motivo per cui la finestra di rilevamento della cannabis può essere relativamente lunga rispetto ad altre droghe (la maggior parte delle droghe ricreative sono molto meno liposolubili). Alcuni sostengono che le persone con una percentuale di grasso corporeo più elevata tendano a metabolizzare il THC più lentamente, ma non è stato ancora confermato.

Di conseguenza, i tempi di permanenza della marijuana nei corpi con un IMC più alto potrebbero essere più lunghi, ma la validità di questa affermazione è tuttora controversa. Innanzitutto, l'IMC è una misura obsoleta e distorta che non tiene conto di vari fattori che dovrebbero invece essere considerati al momento di valutare ed analizzare il corpo di una persona. Sarebbe più sensato analizzare con maggiore precisione altri aspetti, come la percentuale di grasso corporeo in questo caso. In secondo luogo, anche gli individui con una bassa percentuale di grasso corporeo possono avere sufficienti quantità di grasso nel corpo a cui il THC potrà legarsi.

🔍 Frequenza d'uso

La frequenza con cui si consuma la cannabis ha un impatto significativo sulla finestra di rilevamento (Taylor et al., 2016). Ogni volta che si consuma cannabis, si reintegrano i livelli di cannabinoidi nel corpo. In pratica, l'organismo resetta il processo di eliminazione del THC e dei suoi metaboliti, il che significa che la finestra di rilevamento torna al “giorno zero”.

🔍 Metodo di consumo

I composti della cannabis vengono assorbiti ed elaborati in modo diverso dall'organismo a seconda del metodo di consumo, il che influenza anche il rilevamento. Quando si fuma o si vaporizza, il THC viene elaborato più velocemente rispetto all'assunzione di edibili.

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🔍 Sesso biologico

Gli ormoni sessuali interagiscono con il sistema endocannabinoide, il che significa che il sesso assegnato alla nascita (generalmente definito “sesso biologico”) può influenzare il tempo necessario al corpo per elaborare ed eliminare completamente il THC ed i suoi metaboliti.

Il livello di estrogeni gioca un ruolo molto importante in questo caso. Sebbene questi ormoni sessuali siano presenti nell'organismo di tutti gli esseri umani, i livelli sono più alti nei corpi biologicamente femminili rispetto a quelli biologicamente maschili e variano tra le persone intersessuali e transgender che si sottopongono ad una transizione medica (transgenderismo).

Curiosamente, la quantità di recettori CB1 delle varie regioni del cervello è direttamente influenzata dai livelli di estrogeni. In altre parole, i livelli di estrogeni influenzano la ricettività del nostro cervello ai cannabinoidi. Inoltre, gli estrogeni aumentano il livello dell'endocannabinoide anandamide, che amplifica la forza del sistema endocannabinoide. Quindi, il THC potrebbe agire con maggiore forza sulle persone con livelli di estrogeni più elevati.

In questo contesto, anche il sesso potrebbe avere una relazione con il grasso corporeo. In media, le persone a cui è stato assegnato il sesso femminile alla nascita hanno più grasso corporeo di quelle a cui è stato assegnato il sesso maschile (queste categorie binarie, ovviamente, non rappresentano tutti gli esseri umani). Anche in questo caso, queste argomentazioni suggeriscono che le persone con più grasso corporeo potrebbero elaborare la cannabis più lentamente il che, come già detto in precedenza, è un'affermazione controversa.

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Tipi di test antidroga

Tipi di test antidroga

Un test antidroga ha lo scopo di rilevare la quantità di una droga presente nell'organismo (se presente). Ciò avviene analizzando campioni biologici come urina, sangue, saliva, capelli o sudore.

Esistono diversi tipi di test antidroga che variano in termini di soglia e finestra di rilevamento. La finestra di rilevamento è il periodo in cui una persona può risultare positiva dopo l'uso ed è determinata dai fattori menzionati nell'ultimo paragrafo e dalla natura di ogni test antidroga. La soglia (anche conosciuta come cut-off o soglia-limite) è la quantità minima di una sostanza o di un composto che dev'essere presente nell'organismo affinché un test antidroga dia esito “positivo”.

I tipi di test differiscono anche a seconda delle droghe che si vogliono trovare. La maggior parte dei test sulle sostanze ricreative cerca i metaboliti delle droghe, ovvero le tracce di una sostanza stupefacente rimaste nell'organismo dopo la sua metabolizzazione. L'analisi delle urine, ad esempio, sfrutta questo metodo. I test per la ricerca dei metaboliti utilizzano anticorpi che si attaccano ai metaboliti rilevanti e poi si procede con un test ELISA (saggio immuno-assorbente legato ad un enzima) per verificare se gli anticorpi hanno trovato qualche controparte rilevante.

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Test Antidroga: Cosa Devi Sapere

Di seguito esamineremo quattro comuni metodi di screening per droghe, spiegheremo come funzionano e per quanto tempo ciascuno di essi può rilevare il consumo di THC.

1️⃣ Sangue

Gli esami del sangue sono meno comuni, ma molto efficaci. Difficilmente verrete sottoposti ad uno di questi test nella vita quotidiana e in molti Paesi la polizia ha bisogno di un mandato speciale per prelevare un campione di sangue ad una persona sospetta (informatevi sui vostri diritti). Gli esami del sangue vengono utilizzati soprattutto nell'ambito di un'indagine da parte della polizia o dopo un incidente.

A differenza della maggior parte dei test, gli esami del sangue non analizzano i metaboliti (che possono rimanere a lungo nell'organismo), ma la presenza diretta di droghe illecite. Ciò significa che rilevano solo l'uso recente di droghe e non ciò che si è consumato giorni prima. Secondo alcune ricerche, il THC potrebbe essere rilevato nel sangue per 1–2 giorni, mentre altre fonti dicono che si tratta di poche ore.

2️⃣ Saliva

I test della saliva analizzano i metaboliti e stanno diventando sempre più comuni, soprattutto come alternativa agli esami delle urine. I primi sono più costosi dei secondi, ma sono considerati meno invasivi, molto più semplici da eseguire e più difficili da ingannare, dato che la persona sottoposta al test deve fornire il campione davanti agli occhi dell'esaminatore.

I test della saliva possono rilevare la cannabis fino a 72 ore dopo il consumo.

3️⃣ Capello

I test del capello sono i più sensibili ed hanno la finestra di rilevamento più lunga. Il corpo deposita una piccola quantità di cannabinoidi nei follicoli piliferi. Di conseguenza, l'analisi di un capello con apparecchiature di laboratorio estremamente sensibili può mostrare risultati positivi fino a 90 giorni dopo l'uso, con una soglia di rilevamento estremamente bassa.

A volte, i test del capello possono dare falsi positivi se una persona è stata a contatto con un consumatore di cannabis (Moosmann et al., 2015). Ciò è dovuto al fatto che la parte di sebo cutaneo che si trasferisce sui capelli può essere trasferita ad un'altra persona attraverso il tatto.

Questi test sono più costosi di altri metodi di screening e vengono utilizzati principalmente quando un'istituzione o le forze dell'ordine vogliono verificare una storia cronologica d'uso più ampia.

4️⃣ Urina

L'analisi delle urine è di gran lunga il test antidroga più comune, in quanto economico e rapido. Per la maggior parte delle droghe, l'analisi delle urine può indicare un uso molto recente, in quanto ha una finestra di rilevamento relativamente breve. Tuttavia, questo non vale per la cannabis! Il THC può essere rilevato in un campione di urina fino a 30 giorni dopo il consumo.

Come eliminare il THC dall'organismo

Come eliminare il THC dall'organismo

Se vi aspetta (o temete) un test antidroga, è bene che vi assicuriate di non avere tracce di cannabis nel corpo al momento delle analisi. Ora, come farete a sbarazzarvi di questi metaboliti? Potete fare qualcosa per accelerare il processo? Sì! Ma prima di entrare nei dettagli, sappiate che per andare sul sicuro dovrete smettere di usare la cannabis molto prima della data del test.

✅ Bevete acqua

L'idratazione è fondamentale per l'organismo per espellere le sostanze indesiderate, sia che si faccia uso di droghe o meno. Per aiutare il vostro corpo a smaltire gli eventuali residui di cannabis, bevete molta acqua per urinare il più possibile. Fatelo soprattutto 24–48 ore prima dello screening. Continuate a bere molta acqua il giorno del test per diluire l'urina. In questo modo sarà più difficile rilevare eventuali metaboliti del THC nel caso in cui si venga sottoposti ad un esame delle urine. Non esagerate però. Se il campione sarà troppo diluito, potrebbero chiedervi di ripetere l'esame.

✅ Usate le bevande detox

Se non avete voglia di bere litri d'acqua e preferite qualcosa con più sapore, vitamine o minerali, provate a bere delle bevande detox. I loro ingredienti favoriscono l'idratazione e potrebbero potenzialmente aiutare gli organi disintossicanti, come il fegato ed i reni, a svolgere il loro lavoro abituale. Le bevande detox includono, ad esempio, i centrifugati verdi ed il succo di mirtillo rosso.

✅ Usate il carbone attivo

Il carbone si lega ai metaboliti del THC, interrompendo la loro continua circolazione nell'organismo (Skopp & Mikus, 2013). Poiché questo vale anche per altre sostanze, il carbone attivo è spesso usato in campo medico per gestire le overdose.

È possibile consumarlo sotto forma di capsule o preparare una bevanda con carbone attivo in polvere. Assicuratevi di dosarlo correttamente in base allo scopo, al prodotto e al vostro organismo e consultate uno specialista prima di assumerlo insieme a farmaci da prescrizione.

✅ Smettete di consumare cannabis

Anche in questo caso, se vi aspetta un controllo antidroga, dovreste considerare di non consumare cannabis fino a quel momento. I suggerimenti e i trucchi appena riportati non funzioneranno se consumerete marijuana troppo vicino alla data dello screening.

Il CBD può dare esito positivo in un test antidroga?

No, se si utilizzano prodotti a base di CBD che soddisfano i corretti standard sulle percentuali di THC. Quasi tutti i test antidroga cercano i metaboliti del THC, che hanno pochissima somiglianza chimica con il CBD. Ciò significa che il CBD in sé non sarà un problema in un test antidroga, semplicemente perché il test non è progettato per rilevarlo.

Test antidroga per la cannabis: FAQ

Per quanto tempo il THC può essere rilevato nell'organismo?
Da poche ore a 90 giorni. Dipende dall'organismo, dalla frequenza d'uso, dalla quantità d'erba consumata, dal metodo di assunzione e dal tipo di test.
Per quanto tempo la cannabis rimane nelle urine?
Dai 3 ai 30 giorni dopo il consumo.
Per quanto tempo la cannabis rimane nel sangue?
Da qualche ora ad un paio di giorni dopo il consumo. Anche in questo caso, dipende da una serie di fattori legati al consumo e all'organismo.
Per quanto tempo la cannabis rimane nella saliva?
Fino a 72 ore dopo il consumo.
Per quanto tempo la cannabis rimane nei capelli?
Fino a 90 giorni dopo il consumo.
Un singolo tiro di canna può dare positivo in un test antidroga?
Potenzialmente sì. Anche se si tratta di una piccola quantità, il corpo ha bisogno di tempo per elaborare ed eliminare il THC ed i suoi metaboliti.
Per quanto tempo bisogna astenersi dalla cannabis prima di un test antidroga?
Se volete essere sicuri, non consumate cannabis per 90 giorni prima del test. Se sapete a quale tipo di screening sarete sottoposti, potete considerare di adattare il periodo di astinenza alla rispettiva finestra di rilevamento. Il modo più sicuro è astenersi dalla cannabis il più a lungo possibile.

Ci auguriamo di avervi fornito una panoramica dettagliata della questione. I fattori che influenzano la finestra di rilevazione di un test antidroga per la cannabis sono vari e complessi, ma una comprensione di base può essere sufficiente per sapere come prepararsi allo screening. Sentitevi liberi di sperimentare i nostri consigli per aiutare il vostro sistema a ripulirsi da eventuali tracce di cannabis. Tuttavia, tenete presente che, per sicurezza, dovreste astenervi dalla cannabis il più a lungo possibile prima di un test antidroga. Buona fortuna!

Adam Parsons
Adam Parsons
Il giornalista professionista del settore cannabico, copywriter ed autore Adam Parsons è un membro di lunga data dello staff di Zamnesia. Incaricato di coprire una vasta gamma di argomenti, dal CBD agli psichedelici e molto altro ancora, Adam crea post per blog, guide ed esplora una gamma di prodotti in continua crescita.
Fonti
  • Moosmann, B., Roth, N., & Auwärter, V. (2015). Finding cannabinoids in hair does not prove cannabis consumption. Scientific Reports, 5(1). - https://www.nature.com
  • Skopp, G., & Mikus, G. (2013). An in vitro experiment on the interaction of charcoal or wheat bran with 11-nor-9-carboxy-Δ⁹-tetrahydrocannabinol and its glucuronide. Analytical and Bioanalytical Chemistry, 405(29), 9449–9453. - https://link.springer.com
  • Taylor, M., Lees, R., Henderson, G., Lingford-Hughes, A., Macleod, J., Sullivan, J., & Hickman, M. (2016). Comparison of cannabinoids in hair with self-reported cannabis consumption in heavy, light and non-cannabis users. Drug and Alcohol Review, 36(2), 220–226. - https://onlinelibrary.wiley.com
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