Quanta Luce Bisogna Fornire Alle Piante Autofiorenti?
Nel vasto universo delle varietà di cannabis, le autofiorenti sono le più facili da gestire e coltivare. Ovviamente, questo non significa che non abbiano specifiche esigenze. Ad ogni modo, tutti concordano sul fatto che richiedano una minore manutenzione e siano più semplici da coltivare rispetto alle varietà fotoperiodiche femminizzate o regolari.
Le autofiorenti fioriscono in base all'età, indipendentemente dall'esposizione alla luce. Tuttavia, per massimizzare i rendimenti, è comunque importante fornire a queste piante la giusta quantità di luce in ogni fase della crescita.
Quanto è importante ottimizzare l'illuminazione per le piante autofiorenti?
Chi coltiva cannabis, di solito ha un unico obiettivo: raccogliere grandi quantità di cime potenti e deliziose. Sebbene sia possibile conseguire risultati soddisfacenti anche senza adottare un ciclo luce/buio regolare, i migliori rendimenti possono essere ottenuti solo ottimizzando l'esposizione alla luce. Un ciclo di luce ben calibrato può fornire cime più grandi e raccolti più generosi, nonché migliorare l'aspetto e la salute degli esemplari.
Esistono diverse scuole di pensiero riguardo il miglior ciclo di luce per le varietà autofiorenti, ma nessuno schema è “migliore” di un altro: ciascuno presenta specifici vantaggi e svantaggi. Nel complesso, è importante controllare accuratamente le piante durante la loro crescita ed intervenire tempestivamente qualora l'esposizione alla luce sia insufficiente o eccessiva.
Ciclo di luce 18/6
Un ciclo di luce 18/6 prevede l'esposizione della pianta alla luce per 18 ore al giorno e a 6 ore di oscurità. Questa scelta è perfetta per supportare la breve fase vegetativa delle autofiorenti e anche la loro fioritura. Secondo molti coltivatori, questo schema consente di ottenere piante robuste, vigorose ed altamente produttive. D'altronde, è uno dei più apprezzati ed utilizzati. Dovrete però ricordarvi di impostare un timer, in modo che le luci si accendano e si spengano al momento giusto.
Ciclo di luce di 24 ore
Talvolta, le autofiorenti vengono esposte alla luce per 24 ore al giorno, nella speranza di massimizzare la crescita ed il rendimento finale. Tuttavia, secondo alcuni, gli esemplari hanno anche bisogno di un po' di tempo per recuperare le energie e la luce costante potrebbe potenzialmente causare più danni che benefici. Per questo motivo, molti preferiscono un ciclo di luce 18/6 o 20/4, che garantisce una buona esposizione alla luce, ma anche un adeguato periodo di buio, consentendo alle piante di riprendersi. Ad ogni modo, uno dei principali vantaggi del ciclo di illuminazione di 24 ore è che non è necessario impostare alcun timer. Detto questo, bisogna considerare che tenere le lampade da coltivazione accese per 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, è una scelta piuttosto dispendiosa.
Ciclo di luce 12/12
Un altro ciclo di luce adatto per le autofiorenti è quello composto da 12 ore di luce e 12 ore di buio. Questa tecnica dovrebbe fornire buoni risultati, ma il raccolto finale potrebbe risultare ridotto, a causa della minor quantità di luce somministrata durante la fase vegetativa. Come nel ciclo 18/6, sarà necessario impostare un timer per assicurarsi che tutto fili liscio. Inoltre, un ciclo di luce 12/12 è decisamente più economico rispetto alle altre opzioni.
Come garantire un'illuminazione ottimale alle autofiorenti coltivate outdoor?
Fornire luce alle piante autofiorenti indoor è un compito relativamente semplice, grazie all'impiego di timer e lampade ad accensione e spegnimento controllato. Ma come garantire un'illuminazione adeguata agli esemplari coltivati outdoor?
Chi abita in zone dal clima mediterraneo non avrà particolari difficoltà a fornire alle piante calore e luce solare durante la giornata. A tal proposito, sarà sufficiente posizionare le autofiorenti in un angolo soleggiato. Tuttavia, gli esemplari lasciati crescere all'aria aperta potrebbero subire danni a causa delle temperature eccessive. Ricordate di controllare regolarmente le piante durante i mesi estivi, per individuare tempestivamente eventuali sintomi di stress. Quando le temperature superano i 30°C, le foglie possono avvizzire, seccarsi ed incurvarsi. Inoltre, la crescita della pianta può subire rallentamenti o interruzioni. Se necessario, somministrate agli esemplari un po' d'acqua,o spostateli in un luogo più ombreggiato.
Anche nelle zone più temperate è possibile ottenere buoni risultati dalle autofiorenti. Per ottimizzare l'esposizione luminosa, seminate le piante in modo che possano crescere durante i mesi più caldi e soleggiati. Grazie al loro breve ciclo di vita, le autofiorenti riceveranno la giusta quantità di luce solare ogni giorno, producendo cime fragranti e corpose nel giro di poche settimane.
È necessario cambiare il ciclo di luce per le autofiorenti?
Anche se non riuscite ad impostare o a gestire un ciclo di luce, le vostre autofiorenti continueranno a crescere senza alcun problema. Passeranno spontaneamente dalla fase vegetativa alla fioritura, indipendentemente dalla quantità di luce ricevuta. Tuttavia, anche se non è necessario cambiare il ciclo di luce, potete sempre fare un tentativo. Resterete sorpresi dalla differenza di qualità tra un'autofiorente lasciata crescere autonomamente ed una pianta sottoposta ad un'illuminazione regolata. Inoltre, se inizialmente avevate adottato un ciclo di luce di 24 ore, potete in seguito passare ad un ciclo 18/6. Non abbiate paura di sperimentare un po' con le vostre autofiorenti.
Autofiorenti ed illuminazione: Domande frequenti
- 🕶️ Le autofiorenti hanno bisogno di oscurità?
- Sebbene non sia essenziale per le autofiorenti, alcuni coltivatori sottopongono le piante ad un periodo di buio, per agevolare il “recupero” dopo le ore di luce e simulare il ciclo giorno-notte. Inoltre, l'intervallo di oscurità permette ai coltivatori indoor di risparmiare denaro. Di solito, le autofiorenti vengono lasciate al buio per un lasso di tempo variabile da 0 a 12 ore. Non vi resta che condurre qualche esperimento e valutare l'opzione ideale per le vostre esigenze.
- 🔆 Qual è lo spettro luminoso ottimale per le autofiorenti?
- Senza addentrarci in complicate spiegazioni scientifiche, vi basti sapere che è fondamentale fornire il giusto tipo di illuminazione alle piante per ottimizzare le loro prestazioni, a prescindere che si tratti di esemplari fotoperiodici o autofiorenti. In pratica, lo spettro luminoso è composto dai vari colori percepibili dall'occhio umano. Le cosiddette “lunghezze d'onda” della luce vengono misurate in nanometri (nm) e corrispondono ai vari colori dello spettro luminoso.
Durante le fasi di crescita di una pianta autofiorente è possibile utilizzare diverse lunghezze d'onda. Una luce blu da 6500K è perfetta per la fase vegetativa, poiché si colloca nell'intervallo tra 400 e 500nm dello spettro luminoso, stimolando la crescita. D'altro canto, una luce rossa da 2700K (620–780nm) supporterà la produzione di cime quando la pianta sarà entrata in fase di fioritura. In ambienti outdoor, gli esemplari saranno naturalmente esposti a queste lunghezze d'onda. Per gli spazi indoor, potrete utilizzare appositi LED e lampade. - ⚠️ Può capitare che le autofiorenti ricevano troppa luce?
- Fondamentalmente, sì. Se le piante sono costantemente esposte a lampade molto potenti o se la fonte luminosa è troppo vicina alla chioma, occorre intervenire immediatamente per evitare problemi come crescita rallentata e foglie avvizzite. Inoltre, è essenziale utilizzare un'illuminazione adeguata per ogni fase della crescita. Luce e calore sono strettamente correlati ed entrambi possono causare effetti avversi, quindi cercate di controllare regolarmente anche le temperature.
- 💡 Qual è l'illuminazione migliore per le autofiorenti?
- Secondo molti coltivatori esperti, le luci LED offrono i migliori risultati, ma la differenza tra LED e HID (lampade a scarica ad alta intensità) sembra minima in termini di volume e qualità del raccolto. In sostanza, la scelta tra i vari tipi di illuminazione dipende prevalentemente dalle esigenze personali, dall'ambiente di coltivazione e dal budget a disposizione.
- 📏 Qual è la distanza ottimale tra lampade e piante?
- Per precauzione, è consigliabile mantenere una distanza di almeno 30cm tra la chioma di una pianta e la fonte luminosa. Questo spazio è sufficiente per evitare bruciature, ma al tempo stesso garantisce un'illuminazione ottimale affinché le piante non si allunghino inutilmente alla ricerca della luce.
Iniziate a coltivare autofiorenti oggi stesso
Nei paragrafi precedenti abbiamo fornito tutte le informazioni utili sull'illuminazione per le varietà di cannabis autofiorenti. Inizialmente può sembrare complicato, ma con un po' di preparazione e qualche ritocco, potrete definire un ciclo di illuminazione ideale per le vostre necessità ed ottenere raccolti gratificanti sia indoor che outdoor.