I Diversi Tipi Di Sistemi Idroponici Per Coltivare Cannabis
Il sistema idroponico offre al coltivatore rese abbondanti e risultati rapidi. Alcune tecniche sono semplici ed economiche, mentre altre risultano maggiormente complesse e sofisticate. Di seguito illustriamo i sistemi idroponici più popolari.
Il sistema idroponico prevede l'utilizzo dell'acqua come principale substrato di coltivazione. Le piante di cannabis vengono sospese sopra una soluzione ricca di sostanze nutritive, in un recipiente pieno di argilla espansa o lana di roccia. Crescendo, le radici si espanderanno fino a raggiungere la soluzione sottostante.
Un impianto idroponico offre numerosi vantaggi rispetto alla tradizionale coltivazione nel suolo. Le piante riusciranno più facilmente ad assorbire le sostanze nutritive nella soluzione liquida e cresceranno rapidamente, diventando forti e robuste. Gli esemplari coltivati in idroponica possono quindi offrire rese superiori, in un lasso di tempo ridotto.
Di seguito esamineremo i sei sistemi idroponici più popolari utilizzati per coltivare cannabis. Valuteremo il loro funzionamento e i relativi vantaggi e svantaggi.
1. DEEP WATER CULTURE (DWC) — COLTIVAZIONE IN ACQUA PROFONDA
La DWC, o coltivazione in acqua profonda, è uno dei metodi di coltivazione idroponica più popolari e permette di ottenere cime succose in modo rapido ed efficiente. Le piante vengono collocate sopra una cisterna, all'interno di cesti di plastica. È possibile usare qualsiasi tipo di recipiente, ma secchi e borse rappresentano le opzioni più economiche.
Il coltivatore deve creare dei fori sui coperchi di questi recipienti, in modo che il cesto vi entri comodamente, senza però cadere all'interno. Le plantule vanno poi trasferite nei cesti, circondando le radici con argilla espansa per tenerle in posizione. Man mano che la pianta cresce, le radici si espanderanno fino a raggiungere la cisterna sottostante. L'acqua dovrà contenere minerali ed elementi essenziali in grado di soddisfare le esigenze nutritive delle piante.
Il sistema DWC prevede l'inserimento di pietre porose all'interno della cisterna. Esse arricchiranno di ossigeno l'acqua, in modo che le radici possano respirare pur restando sommerse. Inoltre, la presenza di ossigeno ostacola la proliferazione di batteri anaerobi, che potrebbero favorire il marciume radicale.
Pro:
• Facile da installare
• Relativamente economico
• Permette alle piante di crescere rapidamente
• Può essere automatizzato
Contro:
• Soggetto a fluttuazioni di pH
• L'automazione può essere costosa a livello di elettricità
• In caso di malfunzionamento delle pompe, le radici possono soffocare
2. EBB AND FLOW (FLUSSO E RIFLUSSO)
Nei sistemi “ebb and flow”, o comunemente chiamati a “flusso e riflusso”, le piante vanno sistemate sopra un contenitore, proprio come con la tecnica DWC, ma in questo caso il recipiente viene periodicamente svuotato. Il contenitore è situato sopra un serbatoio pieno d'acqua arricchita con sostanze nutritive. Le due camere sono collegate tra loro tramite una pompa, che riempie periodicamente d'acqua il recipiente con le piante. Questo sistema inonda e sommerge le radici, imbevendole di soluzione nutritiva, e consente agli esemplari di assimilare fluidi e minerali essenziali.
Successivamente, la pompa si spegne e la soluzione defluisce nella tanica esterna, in modo che le radici possano respirare ed asciugarsi.
Pro:
• Le piante hanno a disposizione intervalli di tempo adeguati per nutrirsi e respirare
• Assenza di pompe rumorose
• L'impianto può essere impilato, occupando meno spazio
• Il sistema può essere totalmente automatizzato
Contro:
• L'automazione incide sulla bolletta dell'energia elettrica
• In caso di malfunzionamento dell'impianto, la piantagione può essere danneggiata in modo irreversibile
• Occorre una pulizia regolare per prevenire lo sviluppo di malattie all'apparato radicale
3. WICKING (SISTEMA A STOPPINO)
Il sistema “wick” è il più semplice e riporta il concetto di idroponica ad un livello base. Questo impianto non prevede l'utilizzo di pompe o pietre porose. La tecnica si basa infatti sul fenomeno della capillarità, che agisce contro la forza di gravità. È sufficiente utilizzare una corda di nylon ed un pezzo di tessuto per attirare l'acqua verso l'alto.
Le piante vanno collocate all'interno di un cesto, alla sommità di un contenitore riempito di soluzione nutritiva. Le radici raggiungono il recipiente sottostante, ma non toccano l'acqua. L'apparato radicale entra in contatto con le sostanze nutritive tramite uno stoppino, che assorbe la soluzione creando un sistema passivo. Le piante assimileranno l'acqua dallo stoppino ogni volta che ne hanno bisogno.
Pro:
• Impossibile somministrare acqua in eccesso
• Le radici possono respirare
• Sistema silenzioso e poco tecnologico
• Ideale per i principianti
Contro:
• Non adatto a piante grandi, che richiedono abbondanti quantità d'acqua
• Questo sistema favorisce lo sviluppo di muffa
4. DRIP (SISTEMA A GOCCIOLAMENTO)
I sistemi idroponici a gocciolamento utilizzano un tipo di irrigazione che distribuisce lentamente la soluzione nutritiva all'apparato radicale. Le piante sono sospese in un vassoio di coltivazione riempito di substrato inerte, come la fibra di cocco. Il vassoio è situato al di sopra di una cisterna d'acqua esterna, che contiene la soluzione nutritiva e una pietra porosa. Una pompa indirizza la soluzione al sistema di irrigazione a goccia, fornendo un flusso lento, ma costante, di nutrimento ed acqua.
La forza di gravità spingerà la soluzione in profondità nel substrato di coltivazione. Il liquido in eccesso verrà raccolto in un tubo e ricondotto nel serbatoio esterno.
Pro:
• Estremamente economico, permette di risparmiare acqua
• Facilmente automatizzabile
• Adatto ai principianti
• Perfetto per climi caldi e aridi
Contro:
• L'impianto di irrigazione può ostruirsi
• L'automazione può essere costosa
• Le pompe e la pietra porosa emettono rumori forti
5. AEROPONICA
Invece di utilizzare un flusso o una cisterna d'acqua, l'impianto aeroponico invia acqua e sostanze nutritive alle radici tramite nebulizzazione. Questo sistema è composto da un recipiente ed un serbatoio pieno d'acqua. Le piante si trovano all'interno di cesti, situati sopra il recipiente. Al bordo di ogni cesto va applicato un colletto, per evitare che le sostanze nutritive nebulizzate evaporino.
Ai lati del recipiente vengono applicati degli ugelli. La soluzione nutritiva all'interno del serbatoio viene convogliata in appositi tubi fino agli ugelli, i quali la nebulizzano direttamente sulle radici delle piante. L'acqua in eccesso si depositerà sul fondo del recipiente e fluirà nuovamente nel serbatoio.
Pro:
• Il sistema offre una buona ventilazione
• Consente di risparmiare acqua
• Rapido assorbimento delle sostanze nutritive
Contro:
• Richiede attenzione costante
• È una tecnica avanzata
• Richiede un'automazione efficiente e sofisticata
• Tende a favorire lo sviluppo di muffa
6. TECNICA DELLA PELLICOLA NUTRITIVA (NFT)
La tecnica della pellicola nutritiva (NFT, Nutrient Film Techique) prevede l'immersione delle radici in un flusso di soluzione nutritiva a ricambio continuo. Questo metodo presenta caratteristiche simili a quello del flusso e riflusso, ma in questo caso le radici ricevono una dose d'acqua costante.
Nel sistema NFT le piante sono sospese su un vassoio, la cui base è leggermente inclinata. Diverse pompe convogliano la soluzione nutritiva nella parte rialzata del vassoio e la forza di gravità la indirizza verso un condotto di drenaggio all'estremità opposta, riportandola nuovamente nella cisterna. L'acqua in movimento fornisce alle radici ossigeno e sostanze nutritive.
Pro:
• Il sistema utilizza poca acqua
• Le radici ricevono una dose adeguata di ossigeno
• Impianto semplice da installare e da gestire
Contro:
• In caso di malfunzionamento delle pompe, la soluzione nutritiva non raggiungerà le radici delle piante
RIEPILOGO
Un impianto idroponico permette al coltivatore di ottenere risultati eccellenti, in breve tempo. Sebbene tali metodi possano apparire poco naturali, sono in realtà molto ecologici. Anche se consumano un po' di energia, consentono di risparmiare molta più acqua rispetto alle piantagioni nel terreno indoor o outdoor.
I sei impianti sopracitati rappresentano alcune delle tecniche più utilizzate. Ogni metodo racchiude diverse varianti e, ovviamente, esistono molte altre tecniche ancora inesplorate.