Cos'è Una Sativa?
Grandi altezze, effetti energizzanti e foglie dalle dita sottili: questi sono i tratti tipici delle varietà di cannabis sativa. Di solito forniscono grandi rese e sono fumate durante il giorno per i loro effetti stimolanti e cerebrali. Non è solo il THC a determinare queste caratteristiche. Queste varietà producono anche terpeni tonificanti che entrano in sinergia con i loro profili di cannabinoidi.
La classificazione della Cannabis Sativa, ufficialmente conosciuta come "Cannabis sativa L.", risale al 1750. La lettera L. specifica la tassonomia Linneana definita dal botanico svedese Carlo Linneo. Purtroppo, gli studi di questo ricercatore si riferivano alla canapa piuttosto che alla pianta oggi conosciuta come marijuana. A partire dal 1753, tutte le specie di Cannabis iniziarono ad essere raggruppate sotto il genere Cannabis sativa L..
Solo una trentina d'anni dopo, nel 1785, il biologo francese Jean Lamarck differenziò tale classificazione separando il genere in due specie. Fu sempre lui ad individuare le qualità della Cannabis indica, sufficientemente diverse da giustificare una classificazione distinta.
Dopo più di tre secoli, le varie teorie su queste due specie e la loro origine sollevano ancora accesi dibattiti. Detto questo, oggi siamo in possesso di sufficienti prove per affermare con una certa sicurezza che la Cannabis sativa evolvette durante migliaia di anni nelle regioni che oggi conosciamo come Cina, dove cresce tuttora in abbondanza. È ormai un fatto storicamente riconosciuto che la coltivazione di Cannabis medicinale venisse ampiamente praticata sotto l'imperatore Shen Nung intorno al 2737 a.C..
La Cannabis sativa potrebbe essere considerata dagli stoner più anziani come la "buona e vecchia marijuana". Le genetiche di Sativa pura sono diventate una preziosa risorsa per i breeder moderni, data la loro scarsezza dopo la massiccia contaminazione delle Indica dal 1980 ad oggi.
L'ibridazione delle Sativa con genetiche Indica e, più di recente, con le Ruderalis ha consentito di creare nuovi ibridi di ottima qualità e dai tempi di fioritura più ridotti. Tuttavia, esiste il rischio di perdere le varietà 100% Sativa, che potrebbero presto diventare una specie in pericolo d'estinzione.
È essenziale per le future generazioni preservare le genetiche di Cannabis sativa, per quanto impegnativo e difficile possa essere il cammino (forse ancora più di quanto possa esserlo conservare quelle Indica "old-school"). Per cui, se siete in possesso di una varietà Sativa dalle caratteristiche vincenti, usatela come pianta madre e mantenetela viva prelevando talee.
COME RICONOSCERE UNA PIANTA DI CANNABIS SATIVA
Il comportamento di crescita e l'aspetto delle Sativa sono notevolmente diversi da quelli delle Indica. Le Sativa assumono la struttura di piccoli alberi, rispetto a quella più cespugliosa e piccola delle varietà Indica. La loro esuberante crescita in verticale, le loro forme più slanciate, gli ampi spazi internodali e le foglie con dita più sottili ed allungate, sono tutti tratti tipici di una varietà Sativa.
È quasi impossibile confondere una pianta Sativa slanciata e di colore verde chiaro con una Indica piccola, cespugliosa e dalle colorazioni verde scuro. Le Sativa tendono ad allungarsi notevolmente anche durante la loro più dilatata fase di fioritura, che può richiedere oltre 16 settimane per essere completata da un'autentica varietà Sativa autoctona.
Senza adottare tecniche di potatura o piegatura, le piante Sativa possono diventare enormi ed allungarsi durante tutta la fase di fioritura. In coltivazioni outdoor e in condizioni ottimali, possono diventare dei mostri di oltre 3m. Le Sativa, oltre a crescere di più, sviluppano anche foglie con un numero maggiore di dita rispetto alle Indica. Nelle Sativa è piuttosto normale vedere foglie a 9-11 punte.
Le varietà Sativa sono state incrociate con le Indica per ridurre i tempi di fioritura e per addensare lo sviluppo delle cime. Non possiamo negare che le Sativa pure siano meno produttive e tendano a sviluppare cime molto meno compatte e meno attraenti per i consumatori di Cannabis contemporanei. Le cime compatte di una varietà Indica, dure come il marmo, rimangono tra le più apprezzate dal pubblico.
Sebbene i moderni ibridi a predominanza Sativa tendano a diventare più grandi rispetto alle loro controparti Indica, le loro cime diventano molto più compatte e le rese sono più generose. Tuttavia, la crescente richiesta di varietà piccole e cespugliose ma con qualità Sativa mostra come ancora nel 21° secolo siano apprezzate le esili, fibrose e ariose genetiche Sativa degli anni '70.
Grazie al progresso dei processi d'ibridazione, le Sativa sono state ampiamente migliorate senza perdere i loro caratteristici effetti inebrianti. Inoltre, la selezione e l'ibridazione hanno notevolmente ridotto i tempi di fioritura.
Oggi, è quasi impossibile trovare una varietà di Cannabis di alta qualità con una scarsa produzione di resina. Le varietà Sativa offrono una maggiore tolleranza verso i tassi d'umidità troppo elevati e la struttura più ariosa delle cime contrasta efficacemente gli attacchi delle muffe.
COME COLTIVARE UNA SATIVA
I coltivatori indoor sono vivamente invitati a piegare o potare le varietà a predominanza Sativa, eventualmente applicando anche il metodo ScrOG. Le piante con questa genetica hanno la reputazione di diventare incontrollabili in una coltivazione indoor. Tuttavia, uno ScrOG può domare efficacemente queste varietà, consentendo ai coltivatori di ottenere raccolti ancora più abbondanti.
All'aperto, e in condizioni ottimali, possono superare i 3m d'altezza. In questi casi bisogna mantenere la massima privacy, per consentire alle grandi piante di completare la loro lunga fioritura senza attirare sguardi indesiderati.
Normalmente, i semi di Indica tendono a germinare entro 3 giorni, mentre quelli delle Sativa possono richiedere anche una settimana o più per aprirsi. Nonostante ciò, una volta germogliati, la loro crescita è così esuberante, che le piante iniziano a crescere verticalmente senza limiti, a meno che non si adotti qualche tecnica di piegatura o potatura.
Anche la concimazione delle Sativa è diversa da quella delle Indica. In generale, la Cannabis sativa richiede poche sostanze nutritive, preferendo un apporto più leggero di fertilizzanti rispetto a quello richiesto dalle Indica. Tuttavia, esistono alcuni moderni ibridi a predominanza Sativa che mostrano la stessa voracità verso i concimi minerali delle varietà Indica.
Le pigmentazioni più chiare delle varietà Sativa sono dovute alle concentrazioni di clorofilla, leggermente inferiori rispetto a quelle delle foglie verde scuro delle Indica. È questo il motivo principale per cui le Sativa tendono a fiorire in tempi più dilatati. Si tratta di un vantaggio fotosintetico che consente alle varietà Indica di fiorire prima di quelle Sativa.
La pazienza è la virtù di tutti i coltivatori di varietà pure o a predominanza Sativa. Tuttavia, i processi selettivi e d'ibridazione con genetiche Indica hanno consentito di creare eccellenti varietà a predominanza Sativa che fioriscono in 12 settimane, o meno, sotto i normali cicli di luce-buio 12-12.
Come accennato in precedenza, gli ibridi Sativa più moderni hanno la capacità di sviluppare cime con forme e densità simili a quelle delle varietà Indica. In alcuni casi, possono addirittura superare le varietà Indica autoctone in produttività. Oggi, le differenze tra queste due specie è molto meno marcata, ma le cime delle Sativa tendono ad essere ancora meno compatte di quelle Indica.
QUALI SONO GLI EFFETTI DI UNA SATIVA?
Il tipico "high" di una Sativa è cerebrale e molto stimolante. Per alcuni, gli effetti energizzanti di queste varietà sono difficili da gestire e, quindi, preferiscono usare le Indica per i loro effetti più rilassanti e sedativi. Tuttavia, in un contesto ricreativo, le Sativa sono le indiscusse vincitrici, le più apprezzate anche nelle coltivazioni per uso personale.
In sintesi, le varietà Indica sono più indicate per il consumo a fine giornata, mentre le Sativa a qualsiasi ora del giorno. Le Indica possono essere il vostro biglietto per il mondo dei sogni, mentre le attività diurne che richiedono creatività e motivazione possono essere vissute con maggiore intensità con il tipico "high" delle Sativa. Le varietà autoctone e gli ibridi a predominanza Sativa non contengono quasi CBD. I consumatori sono più propensi a vivere fino in fondo gli effetti inebrianti del THC, senza essere quasi appesantiti dagli effetti più rilassanti delle genetiche Indica.
Le più potenti varietà ad alto contenuto di THC e a predominanza Sativa possono sviluppare cime molto simili a quelle delle Indica, ma gli effetti sono opposti. Le Sativa sono una vera delizia a livello cerebrale, mentre le Indica lo sono a livello fisico, offrendo effetti da "blocco-divano".